Cinque fotografe e fotografi sperimentano nuovi linguaggi attraverso il viaggio esplorando i paesaggi e incontrano luoghi e comunità nei giorni di festa.
La mostra fotografica è il risultato del progetto di documentazione visiva dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura, vincitore di Strategia Fotografia 2022 - bando pubblico volto a promuovere e a sostenere la ricerca, i talenti e le eccellenze nel campo della fotografia italiana - che si inserisce nel quadro delle azioni istituzionali della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.
I ventotto reportage, che oggi costituiscono un Fondo Fotografico assai rappresentativo della cultura italiana conservato presso l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, sono stati realizzati sull’intero territorio nazionale dai fotografi e le fotografe Marina Berardi, Barbara Di Maio, Francesco Faraci, Francesco Francaviglia, Fausto Podavini.
L’intervento, mirato alla protezione, alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio immateriale attraverso interventi di documentazione e sperimentazione fotografica, intende approfondire la comprensione del senso assunto dalla festa quale aspetto rilevante della società attuale e indagata come patrimonio comune, con particolare attenzione all’interrelazione fra esseri umani e ambienti naturali, contribuendo a migliorare la comprensione del significato che assume la festa quale aspetto rilevante della società contemporanea.
Francesco Francaviglia, a distanza di 55 anni dal celebre reportage di Ferdinando Scianna, interpreta la corsa dei nudi di Lentini andando oltre ai campi classici della fotografia di stampo sociale; Barbara di Maio racconta i Misteri di Campobasso attraverso uno studio eterotopico sulla festa religiosa; Marina Berardi ipotizza nuove chiavi di interpretazione e lettura del festivo come i paesaggi virtuali delLucca comics and games; Francesco Faraci racconta i paesaggi di contestazione dei bambini di Brancaccio a Palermo; Fausto Podavini restituisce negli scatti il Maggio di Accettura.
Il progetto espositivo e di valorizzazione curato da Fabio Fichera e Cinzia Marchesini, con l’equipe di ricerca, diretta da Leandro Ventura e costituita da Stefania Baldinotti, Paola Bertoncini, Francesco Paolo Quaranta, Omerita Ranalli, Claudio Rizzoni, e la comunicazione visiva di Maria Donata Bologna, s’inserisce nel quadro delle azioni istituzionali della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo che raccoglierà immagini fotografiche e riflessioni antropologiche e che sarà presentato durante uno degli eventi che la mostra accoglierà.
Non solo una mostra di fotografia, dunque: durante il periodo di apertura sono previsti una serie di incontri e giornate di studiorealizzate dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che saranno occasioni per valorizzare i rapporti che si sono creati con gli organizzatori delle feste e per riflettere insieme sui modi di salvaguardarle. Il progetto è infatti in continua evoluzione in un percorso di cooperazione fra le comunità, antropologi/he, studiosi/e e fotografi/e con l’obiettivo di approfondire le tematiche della ricerca e portare innovativi sguardi di sperimentazione. La mostra così diviene un momento di confronto e di impegno, che va oltre la semplice esposizione per interagire attivamente con la festa e la sua comunità di patrimonio, di pratiche etnografiche di studio.
MARINA BERARDI – PhD, antropologa, fotografa, specialista in Beni demoetnoantropologici, Assegnista di ricerca presso l’Università degli studi della Basilicata nell’ambito del progetto PRIN (Progetto di Rilevante interesse Nazionale) “Abitare i margini, oggi”, ha insegnato Antropologia visuale presso l’Università di Foggi. Lavora come antropologa visuale sul patrimonio immateriale e materiale (Beni DEA), storie di vita, pratiche migranti. Nell'ambito della ricerca di Dottorato (Università degli studi della Basilicata) ha analizzato etnograficamente le politiche, le retoriche, i processi di abbandono e l'immaginario vernacolare in alcuni piccoli paesi della Basilicata. Nel Novembre 2016 ha partecipato alla Missione Archeologica Italo-Irachena dell’Università di Roma “La Sapienza” ad Abu Tbeirah (Iraq meridionale) come antropologa visuale. Alcuni scatti del lavoro fotografico Dreaming Iraq sono stati pubblicati da National Geographic Italia. Dal 2019 è Photo-Essay Editor di Visual Ethnography Journal (rivista di Classe A) e dal 2022 fa parte della redazione della rivista Archivio di Etnografia (rivista di classe A). Nel 2020 è co- curatrice del volume Michele Mulieri. Una stanchezza da meditare edito da CISU. Nel 2024 pubblica il volume monografico: Flussi, abbandoni e transiti. Antropologia tra retoriche, forme di memoria e immaginario vernacolare in un'area del Materano, Edizioni di Pagina. Alcune opere fotografiche hanno ricevuto menzioni e premi in ambito nazionale e internazionale tra cui Nikon Talents, Sony World Award, Metropolis 2017, nel 2019 è tra le vincitrici del concorso fotografico MAVI (Museo Antropologico Visivo Irpino) e sono state esposte nell’ambito di mostre e festival. Nel 2024 riceve il premio speciale alla venticinquesima edizione del Premio letterario Carlo Levi.
BARBARA DI MAIO - Interprete di conferenza e traduttrice, coltiva sin da giovanissima la passione per la fotografia. Frequenta l’ICP – International Center of Photography di New York, dove approfondisce la fotografia di moda e ritratto. Successivamente ottiene una borsa di studio per il Master in Fotogiornalismo e Reportage presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema di Roma. Dal 2010 si dedica principalmente alla fotografia antropologica e sociale, con particolare attenzione al folclore, alle tradizioni e alle culture popolari della Campania, sua regione di origine, e dell’intero territorio nazionale. Ha partecipato a numerose mostre collettive, in particolare dedicate al tema del femminile, elemento centrale della sua ricerca. È stata ospite di diversi festival fotografici nazionali e internazionali. Le sue fotografie sono state premiate e pubblicate su riviste e collettivi fotografici internazionali. È stata selezionata dall’archivio digitale Futuro Arcaico per il progetto A’ Maschkarata, dedicato all’identità territoriale e al folklore e recentemente pubblicata sulla rivista d’arte MoleArt con il lavoro fotografico sui Misteri di Trapani.
Nel 2025 ha esposto a Padova, nell’ambito della sezione IMP Talents del Festival Internazionale di Fotogiornalismo, con la mostra personale Chianda e Ndrezza: un progetto che racconta la forza della tradizione e della comunità contadina attraverso la storia di un gruppo di donne di Vatolla, piccolo borgo del Cilento, che continuano a coltivare la cipolla locale, simbolo di biodiversità e resistenza culturale. Attualmente è impegnata in due progetti a lungo termine: uno studio approfondito sui carnevali storici della Campania, con particolare attenzione a quelli del Cilento, intitolato La maschera come simbolo di trasformazione e mistero; e In nome della Madre, un’indagine fotografica sulla presenza femminile nelle processioni religiose, esplorando i temi della spiritualità, dell’identità e della ritualità collettiva. È cofondatrice, insieme a Francesca Tiboni, della community Women in Street Italy, una rete dedicata alla valorizzazione dello sguardo femminile nella fotografia di strada e documentaria.
FRANCESCO FARACI – nasce a Palermo nel 1983. Dopo gli studi umanistici (Antropologia, Sociologia), nel 2013 trova nella fotografia il suo mezzo di espressione. Si occupa di fotografia documentaria e reportage sociale. Al centro del suo lavoro c’è la sua terra, la Sicilia, il Sud e il Mediterraneo. Il suo sguardo si posa sulle periferie esistenziali, le zone marginali. Predilige progetti a medio e lungo termine, in modo da poter andare in profondità essendo il suo approccio partecipativo e quindi basato sui legami e sulle relazioni con i soggetti che racconta. Ha collaborato con Lorenzo Cherubini, in arte “Jovanotti”, per cui fra le altre cose ha curato la regia del videoclip della canzone “Mediterraneo”. Diversi suoi reportage sono stati pubblicati su riviste nazionali ed estere (Il Venerdì di Repubblica, La Repubblica, Il Manifesto, Time Magazine, Globe and Mail, The Guardian, VICE, Rolling Stone). Ha pubblicato diversi libri, fra i più conosciuti: Malacarne (2016), Atlante Umano Siciliano (2020), Anima Nomade (2022), Brancaccio-Le viscere di Palermo (2024) e Palermo Madre (2025). È anche videomaker e scrittore.
https://www.francescofaraci.com/
FRANCESCO FRANCAVIGLIA – Violoncellista e fotografo, da oltre un decennio documenta i tratti fondamentali dell’esperienza umana, con un focus sui diritti civili e le storie marginalizzate. Ha raccontato la condizione delle donne nei flussi migratori da Nord Africa, Balcani, Kosovo, Albania e Iraq; ha seguito attivisti pacifisti in Palestina e lavorato a lungo sulla memoria delle vittime di mafia. Nel 2014 pubblica il primo dei suoi tre libri: Le donne del digiuno contro la mafia, a cura di Marco Delogu e con un testo di Letizia Battaglia, premiato dalla FIAF come miglior lavoro fotografico dell’anno. Seguono Mediterranean Darkness, a cura del Procuratore Nazionale Antimafia Franca Imbergamo, e Olocausto 3.0, a cura di Augusto Pieroni e con la prefazione di Gianni Puglisi, frutto di due anni di lavoro a Lampedusa. È il primo autore vivente a esporre con una personale alla Galleria degli Uffizi. Espone anche al Festival Internazionale di Fotografia di Roma. Ha realizzato progetti per Women of Mediterranean Network, Marina Abramović LLS, Fondazione Strozzi e Teatro dell’Opera di Roma. Durante la pandemia documenta l’esperienza del fine vita al Policlinico Gemelli. Dal 2023 oltre 3000 sue opere sono conservate nell’archivio fotografico nazionale del Ministero della Cultura. Nel 2024 riceve la medaglia d’oro al Prix de la Photographie de Paris per un progetto sulle donne ucraine sopravvissute alla guerra, esposto a Parigi, Budapest, Ostuni e Atene. Ha insegnato allo IED e all’Istituto Marangoni e lavora come consulente per enti pubblici e privati. Ha ritratto, tra gli altri, Marina Abramović, Ai Weiwei, Patti Smith, Edouard Louis, Lindsay Kemp, Michael Cunningham, Franco Zeffirelli, il Presidente Sergio Mattarella e la Presidente Ursula von der Leyen. Vive a Berlino, dove ha ideato Darkroom Berlin, un progetto militante che racconta le storie della comunità queer rifugiata, in fuga da Paesi in cui le soggettività non conformi sono perseguitate. La fotografia è il suo strumento di opposizione ai sistemi che negano libertà, esistenza e autodeterminazione: un atto politico e di resistenza.
https://www.francescofrancaviglia.com/
FAUSTO PODAVINI – Nato a Roma, vive e lavora nella sua città natale. Dopo un inizio come assistente e fotografo di studio, si dedica al fotogiornalismo interpretando un percorso da freelance che lo vede lavorare in Italia, India, Kenya, Etiopia e Sud America. Nel 2010 entra a far parte del collettivo WSP, dove, oltre alla figura di fotografo, svolge l’attività di docente di fotografia di reportage. Predilige lavori a medio e lungo termine che gli permettono di soffermarsi ed approfondire in maniera unica le tematiche affrontate. Particolarmente importanti due suoi lavori che gli sono valsi due World Press Photo nel 2013 e nel 2018, “MiRelLa” e “Omo Change” entrambi poi diventati dei libri. Nel 2017 è stato nominato Reporter per la Terra da Earth Day Italia, ed ha pubblicato nelle più importanti rivisti italiane e internazionali. Nel 2018 e nel 2021 vince il Grant della fondazione Yves Rocher e il Grant della National Geographic Association US. I suoi lavori si soffermano su tematiche sociali ed ambientali trattati con vari linguaggi ed in diverse parti del mondo. Numerosi i riconoscimenti internazionali ottenuti, come Il World Press Photo nel 2013 e nel 2018, Il Poyi nel 2016 e nel 2018, il Sony, l’Yves Rocher Grant, il PDN Storytelling, il Kolga Tiblisi, il World Report Award ed il Grant della National Geographic Association nel 2021. I suoi lavori sono stati pubblicati sulle più importanti riviste internazionali come 6Mois, LeVie/LeMonde, GEO ES, Stern, Internazionale, Donna Moderna, Espresso, D di Repubblica, National Geographic, Days Japan, GEO Germania, GEO Francia, Neue Zürcher Zeitung Magazine ed ha esposto nelle più importanti città come New York, Madrid, Barcellona, Milano, Roma, La Gacilly, in gallerie private e in festival internazionali. Attualmente sta portando avanti due progetti a lungo termine; uno sulla transizione di genere e l’altro sulla zanzara nel mondo.
Didascalie foto
Festa del Mare – San Giacomo, Levanto SP © Archivio ICPI- ph Berardi
I Nudi di Sant’Alfio, Lentini SR © Archivio ICPI - ph Francaviglia
Il Maggio, Accettura MT © Archivio ICPI- ph Podavini
La Pita, Alessandria del Carretto CS © Archivio ICPI - ph Francaviglia
Lucca Comics & Games, Lucca © Archivio ICPI - ph Berardi
Processione dei Misteri, Campobasso © Archivio ICPI - ph Di Maio
Rumìt, Satriano di Lucania PZ © Archivio ICPI- ph Podavini
‘U pisci a mari, Acitrezza CT © Archivio ICPI - ph Faraci
Vampa di San Giuseppe, Brancaccio PA © Archivio ICPI - ph Faraci