Anna Romanello. Acqua, Luce, Spiritualità

  • Autore/Autrice: Anna Romanello
  • Curatore/Curatrice: Claudio Cremonesi
  • Data Inizio: 04.06.2025
  • Data Fine: 25.06.2025
  • Dove: Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo
  • Indirizzo: Lungotevere Vaticano 1
  • Orari: 09:00 – 20:00
  • Ingresso: libero
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Mercoledì 4 giugno 2025 alle ore 19:00 la Fondazione Rezza Pro Cultura et Caritate presenta la mostra personale Acqua, Luce, Spiritualità di Anna Romanello a cura di Claudio Cremonesi, accompagnata da un saggio introduttivo di Michele Tarroni

    Gli spazi della Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo si apriranno ad un dialogo tra le opere esistenti e quelle disseminate da Anna Romanello: lavori realizzati mediante innovative tecniche di stampa calcografiche e xilografiche che l'artista fonde con la fotografia, la pittura e moderne tecnologie. 

    Come scrive Michele Tarroni nel testo critico: «Il contesto in cui si inserisce questa iniziativa diviene ancor più significativo, coincidendo con il Giubileo 2025, un Anno Santo che, con il suo motto "Pellegrini di Speranza", invita i fedeli a coltivare la speranza di un profondo rinnovamento spirituale; un anno speciale in cui i pellegrini di tutto il mondo potranno confermare profondamente la propria fede e connettersi con il ricco patrimonio storico e spirituale di Roma. Tuttavia, se accettiamo il "tuffo" nel simbolismo - che serve solo da innesco metaforico di un discorso sommerso e più articolato - esso rivela una sinergia profonda, radicata in una tradizione millenaria che vede nell'acqua una fonte di vita, purificazione e rinascita spirituale. Esaminiamo dunque: che cos'è una fontana? Le fontane rappresentano simbolicamente diversi aspetti, a seconda del contesto culturale e storico in cui sono inserite. Sono associate alla purezza e al rinnovamento, poiché l'acqua corrente simboleggia il flusso continuo delle energie vitali e l'idea di un costante rinnovo. La fontana, in quanto scrigno del bene più vitale, rappresenta una varietà di significati simbolici che riflettono diversi aspetti dell'esistenza umana, dalla spiritualità alla politica, dalla purificazione alla prosperità. L'acqua contenuta e gestita dalle fontane non è retaggio d'una particolare cultura ma vero simbolo universale. Nella tradizione cristiana, l'acqua è un potente simbolo del battesimo, il sacramento che segna l'inizio della vita spirituale, e che ha luogo dinanzi al fonte battesimale. Acqua, quindi, che rende visibile l'invisibile: prorompe dal lavoro di Anna Romanello l'esperienza dell'ineffabilità elementale espressa nelle forme sempre cangianti che sgorgano in un divenire senza posa, frantumando, e contemporaneamente ricostituendo, ciò che ci permette di vedere l'acqua e ciò che l'acqua a sua volta ci consente di intercettare, ossia la luce, nei suoi infiniti giochi di specchi e bagliori.

    Vediamo come la scelta di ospitare la mostra "Acqua, Luce, Spiritualità" nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, assuma un significato ancora più profondo. Questo luogo sacro, testimone di secoli di storia e di fede, diventa uno spazio di dialogo tra l'arte contemporanea e la tradizione religiosa, un invito a contemplare la bellezza del creato e a riconoscere la presenza di Dio in ogni aspetto della vita. Anna Romanello, con la sua sensibilità ed il suo talento, ci offre uno sguardo nuovo ed originale sulle fontane romane, trasformandole in un'esperienza estetica e spirituale. La sua opera ci ricorda che l'arte, quando è ispirata dalla fede e dalla ricerca della verità, può diventare uno strumento potente per la contemplazione del divino e per la crescita spirituale. Questa mostra, quindi, non è solo uno fra i tanti eventi culturali, ma un'occasione per riflettere sul significato della vita, sulla bellezza del creato e sulla presenza di Dio in mezzo a noi; fra fontane esterne e fonti interiori, è vivo il desiderio di condividere con lo spettatore la meditazione di un simbolismo tanto potente e traboccante nella città di Roma, che l'allestimento mira a cogliere in un vortice di luci, rimandi, colori, impressioni: un riverbero infinito, per entrare in contatto in maniera trasversale e multisensoriale con l'elemento Acqua, proprio poco prima di varcare la Porta Santa della Basilica di San Pietro.»
     

    Anna Romanello, artista-performer, già docente di Grafica d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Roma, dopo gli studi all'Accademia di Brera a Milano si trasferisce a Parigi, all'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts e all'Atelier 17 di S. W. Hayter. A Roma, lavora all'Istituto Nazionale per la Grafica. Sono numerose le edizioni di libri d'Artista in Italia e in Francia. Soggiorna a Londra dove avvia un progetto di opere fotografiche sulla città. Viene invitata a tenere conferenze e workshop in varie Accademie e Associazioni Culturali. Tra le più importanti esposizioni: Parigi, Centre Georges Pompidou, Galleria Arte Viva; Avignone, Festival d'Avignon; Vancouver e Vienna, Istituto Italiano di Cultura; Rende, Museo del Presente, MAON Museo d'Arte dell'Otto e Novecento; Ljubljana, Biennale di grafica; Roma, Centro Luigi Di Sarro, Biblioteca L. Quaroni Sapienza Università di Roma, Bibliothè, Galleria Vittoria, Borghini Arte Contemporanea, Temple University, AREA - Architecture Design Art, Case Romane del Celio, Mo.C.A. Studio; Bruxelles, Fondazione Skriptura "S.W. Hayter & A. Romanello"; Milano, Fondazione Stelline; Terni, Museo Archeologico CAOS, Palazzo di Primavera; Podgorica, Ambasciata d'Italia, Musei e Gallerie; Miami, Aqua Art; Gerace, Museo Diocesano Tesoro della Cattedrale di Gerace; Parigi, Istituto Italiano di Cultura, "A' Rebours Attraversamenti di memorie Opere 2022-1985", Roma "MyTale"; Uzice (Serbia), International Graphic Art Biennal; Venezia, Spazio Micromega Arte e Cultura, Roma, Musei Vaticani, 50° Anniversario della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Rossano, Io sono radice uomini e ambiente #2023; Toronto, Rotonda del Columbus Centre 2024; Roma, Fondazione Marco Besso, "II Biennale dell'Antropocene"; Roma, Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, Acqua, Luce, Spiritualità 2025.

     

     

    Un dialogo tra Arte, Natura e Sacralità nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo

    La Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, scrigno di storia e fede nel cuore pulsante di Roma, si prepara ad accogliere un evento di rara intensità: la mostra "Acqua, Luce e Spiritualità", un’esposizione di opere dell'artista Anna Romanello, figura di spicco dell’arte contemporanea, il cui talento le ha valso l’ingresso di diverse opere nella prestigiosa Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.

    Il contesto in cui si inserisce questa iniziativa diviene ancor più significativo, coincidendo con il Giubileo 2025, un anno santo che, con il suo motto "Pellegrini di Speranza", invita i fedeli a coltivare la speranza di un profondo rinnovamento spirituale; un anno speciale in cui i pellegrini di tutto il mondo potranno confermare profondamente la propria fede e connettersi con il ricco patrimonio storico e spirituale di Roma.

    Tuttavia, se accettiamo il “tuffo” nel simbolismo - che serve solo da innesco metaforico di un discorso sommerso e più articolato - esso rivela una sinergia profonda, radicata in una tradizione millenaria che vede nell'acqua una fonte di vita, purificazione e rinascita spirituale. 

    Esaminiamo dunque: che cos’è una fontana?

    Le fontane rappresentano simbolicamente diversi aspetti, a seconda del contesto culturale e storico in cui sono inserite. Sono associate alla purezza e al rinnovamento, poiché l'acqua corrente simboleggia il flusso continuo delle energie vitali e l'idea di un costante rinnovo. Questo simbolismo è presente in molte culture, dove le fontane sono viste come fonti di purificazione, offrendo sia ristoro fisico che rigenerazione spirituale.

    Le fontane rappresentano la vita e l'abbondanza, in quanto l'acqua è una risorsa vitale essenziale per la prosperità delle comunità e delle civiltà. Nelle più diverse tradizioni religiose e mitologiche, le sorgenti o le fontane sono spesso associate ai luoghi delle divinità, simboleggiando una fonte di benedizione spirituale e felicità.

     

    Le fontane monumentali, come la Fontana dei Quattro Fiumi o la Fontana di Trevi, testimoniano anche il potere e la maestosità della committenza; rappresentano l'influenza politica e culturale di una città o di un'istituzione, e sono dunque progettate per impressionare ed esaltare la grandezza di chi ne ha promossa la costruzione.

    Vediamo dunque che la fontana, in quanto scrigno del bene più vitale, rappresenta una varietà di significati simbolici che riflettono diversi aspetti dell’esistenza umana, dalla spiritualità alla politica, dalla purificazione alla prosperità. L’acqua contenuta e gestita dalle fontane non è retaggio d’una particolare cultura ma vero simbolo universale.

    Nella tradizione cristiana, l’acqua è un potente simbolo del battesimo, il sacramento che segna l'inizio della vita spirituale, e che ha luogo dinanzi al fonte battesimale. 

    Acqua, quindi, che rende visibile l’invisibile: prorompe dal lavoro di Anna ROMANELLO l’esperienza dell’ineffabilità elementale espressa nelle forme sempre cangianti che sgorgano in un divenire senza posa, frantumando, e contemporaneamente ricostituendo, ciò  che ci permette di vedere l’acqua e ciò che l’acqua a sua volta ci consente di intercettare, ossia la luce, nei suoi infiniti giochi di specchi e bagliori.

    Custode di questo bene prezioso, la fontana, come elemento architettonico e simbolico, è anche profondamente legata all'archetipo della Grande Madre, e questo presenta a sua volta affinità e connessioni con la figura della Vergine Maria, in particolare nella declinazione iconografica della Virgo Lactans o, come popolarmente detta, Madonna del Latte, la cui rappresentazione più nota in Roma è quella di Antoniazzo Romano, custodita proprio nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo. 

    La fontana è dunque, in certa misura, erede d’un patrimonio simbolico comune alla Grande Madre; raffrontiamo ora questo archetipo con la Madonna del Latte: è un accostamento affascinante che attraversa diverse culture e tradizioni spirituali. Entrambe le figure rappresentano aspetti fondamentali della maternità e della cura, simboleggiando la protezione e il nutrimento in modi diversi ma complementari.

    La Madonna del Latte, invece, è una rappresentazione specifica della divina maternità nella tradizione cristiana, ma le sue radici simboliche affondano in un passato più antico e pagano. La scena di Maria che allatta Gesù è un'immagine potente che evoca sentimenti di tenerezza e intimità, ma anche di spiritualità e, in particolare, di nutrimento spirituale. 

    Le fontane romane non erano solamente deputate all’approvvigionamento idrico, ma erano anche spazi sacri dove si celebravano rituali e cerimonie legate alla fertilità e alla protezione. Con le loro statue e decorazioni, le fontane romane raffiguravano spesso divinità femminili, sottolineando ulteriormente il legame tra l'acqua, la fertilità e il potere materno - e il potere Romano, così legato al controllo dell’acqua, non poteva trascurare il valore simbolico, religioso, politico e pratico di un dispositivo - la fontana - capace d’un tale impatto sui cittadini.

    Per i Romani, l’acqua era dunque considerata un dono degli dei, e quindi sacra.

    Vediamo quindi come, la scelta di ospitare la mostra "Acqua, Luce e Spiritualità" nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, assuma un significato ancora più profondo. Questo luogo sacro, testimone di secoli di storia e di fede, diventa uno spazio di dialogo tra l'arte contemporanea e la tradizione religiosa, un invito a contemplare la bellezza del creato e a riconoscere la presenza di Dio in ogni aspetto della vita. Mentre i pellegrini si recano a Roma per il Giubileo 2025, attraversando le Porte Sante delle basiliche principali in cerca di indulgenza e riconciliazione, la mostra di Anna Romanello offre un'ulteriore opportunità di riflessione spirituale, unendo l'arte alla ricerca della verità e della speranza, nel segno della Via Pulchritudinis.

    Anna Romanello, con la sua sensibilità ed il suo talento, ci offre uno sguardo nuovo ed originale sulle fontane romane, trasformandole in un'esperienza estetica e spirituale. La sua opera ci ricorda che l'arte, quando è ispirata dalla fede e dalla ricerca della verità, può diventare uno strumento potente per la contemplazione del divino e per la crescita spirituale. Questa mostra, quindi, non è solo uno fra i tanti eventi culturali, ma un'occasione per riflettere sul significato della vita, sulla bellezza del creato e sulla presenza di Dio in mezzo a noi; fra fontane esterne e fonti interiori, è vivo il desiderio di condividere con lo spettatore la meditazione di un simbolismo tanto potente e traboccante nella città di Roma, che l’allestimento mira a cogliere in un vortice di luci, rimandi, colori, impressioni: un riverbero infinito, per entrare in contatto in maniera trasversale e multisensoriale con l’elemento Acqua, proprio poco prima di varcare la Porta Santa della Basilica di San Pietro.

     

    Invitiamo quindi i visitatori a immergersi in questo dialogo tra acqua, arte e sacralità, lasciandosi guidare dalla bellezza delle opere di Anna Romanello e dalla profondità dei significati che esse evocano. Che questa mostra possa essere un'occasione per dissetare la nostra sete di bellezza, di verità e di spiritualità, conducendoci verso una comprensione più profonda del mistero della vita e dell'amore di Dio.

     

    Michele Tarroni