La Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell'Umanità è un documento adottato nel 1972 durante una sessione generale UNESCO tenutasi a Parigi, allo scopo di conservare e trasmettere alle generazioni future i maggiori beni artistici e naturali del mondo. Il Giappone, firmatario della Convenzione dal 1992, a oggi (settembre 2024) annovera 26 siti, di cui 21 culturali e 5 naturali. Uno è parte di un sito transnazionale.
Nel 1993 l'area montana Shirakami Sanchi, l'isola Yakushima, il castello di Himeji e i monumenti buddhisti dell'area templare dello Hōryūji sono stati registrati come i primi patrimoni mondiali dell'Umanità in Giappone. Successivamente, il santuario di Itsukushima, gli antichi reperti storici di Kyōto e Nara, i villaggi in stile gasshōzukuri di Shirakawa-gō e Gokayama, templi e santuari di Nikkō, fino al monte Fuji e all'Isola di Sado sono confluiti nell'elenco dei tesori del Giappone meritevoli dell'attenzione della platea mondiale.
La mostra, versione aggiornata dell'originaria a cura del fotografo Miyoshi Kazuyoshi, si avvale della collaborazione di JNTO, con l'amichevole ausilio di The National Museum of Western Art di Tōkyō.
Su Eventbrite è possibile prenotarsi per partecipare alle visite guidate gratuite. Info e calendario QUI.
Il sito dell’Istituto Giapponese di Cultura è in manutenzione.
Tutte le informazioni sui nostri eventi sono disponibili sui profili social dell’Istituto.