World Press Photo Exhibition 2024

dal 09.05.2024 al 09.06.2024

Palazzo delle Esposizioni

  • Autore/Autrice: AAVV
  • Data Inizio: 09.05.2024
  • Data Fine: 09.06.2024
  • Dove: Palazzo delle Esposizioni
  • Indirizzo: Via Nazionale, 194
  • Orari: martedì - domenica 10-20. L'ingresso è consentito fino a un'ora prima dell'orario di chiusura
  • Ingresso: intero € 12,5, ridotto € 10
  • Tel. / Mob.: 06 696271
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Servizi: libreria, bar, ristorante, laboratori
  • Descrizione Evento:

     

    Si terrà dal 9 maggio al 9 giugno 2024 al Palazzo Esposizioni Roma la mostra del World Press Photo 2024. La rassegna, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura e dall'Azienda Speciale Palaexpo, ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam e organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography, presenta in anteprima nazionale le foto vincitrici del prestigioso contest di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti contribuendo a costruire la storia del giornalismo visivo mondiale.

    I nomi dei quattro vincitori globali dell’edizione 2024, selezionati tra i 24 vincitori regionali, sono stati annunciati il 18 aprile attraverso i canali online della fondazione; per questa 67ª edizione, le giurie globali e regionali formate da esperti internazionali hanno esaminato 61.062 fotografie e progetti inviati da 3.851 fotografi di 130 Paesi. I lavori premiati documentano alcune delle più urgenti problematiche attuali: da conflitti devastanti e disordini politici, alla crisi climatica e al passaggio sicuro di migranti. Nel raccogliere queste storie importanti, l’esibizione vuole incoraggiare una maggiore comprensione e consapevolezza degli eventi attuali, e allo stesso tempo ricordare l’importanza della libertà di stampa in tutto il mondo.

    A vincere il World Press Photo of the year è stato il palestinese Mohammed Salem con la foto Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote. Scattata il 17 ottobre 2023 nell’obitorio dell'ospedale Nasser, l’immagine ritrae una donna palestinese Inas Abu Maamar (36 anni) mentre culla il corpo di sua nipote Saly (5 anni) rimasta uccisa, insieme ad altri quattro membri della famiglia, quando un missile israeliano colpì la loro casa a Khan Younis, Gaza. Mohammed Salem descrive questa foto come un "momento forte e triste che riassume il significato più ampio di quanto stava accadendo nella Striscia di Gaza". La giuria ha sottolineato come l'immagine sia stata composta con cura e rispetto, offrendo allo stesso tempo uno sguardo metaforico e letterale su una perdita inimmaginabile. Il premio World Press Photo Story of the Year è stato assegnato alla fotografa Lee-Ann Olwage di Geo per il progetto Valim-babena ambientato in Madagascar. Gli scatti documentano la vita di Paul Rakotozandriny, "Dada Paul" (91 anni) che convive con la demenza da 11 anni ed è assistito da sua figlia Fara Rafaraniriana (41 anni). In Madagascar, la mancanza di sensibilizzazione del pubblico riguardo la demenza fa sì che le persone che mostrano sintomi di perdita di memoria siano spesso stigmatizzate. La storia di Fara e Dada Paul ben rappresenta il principio del valim-babena: il dovere dei figli adulti di aiutare i propri genitori. In malgascio è considerata come un'espressione d'amore, la restituzione di un debito morale per la cura che i genitori dedicano alla crescita dei figli. Il venezuelano Alejandro Cegarra, The New York Times/Bloomberg, si è aggiudicato il premio World Press Photo Long-Term Project con il lavoro I due muri. Dal 2019, il Messico si è trasformato da un Paese che accoglieva migranti e richiedenti asilo al confine meridionale a un Paese che applica rigide politiche di immigrazione molto simili a quelle degli Stati Uniti. L’immigrazione e le politiche estere adottate dalle diverse amministrazioni statunitensi, i protocolli COVID-19 e i tumulti politici ed economici nel Centro e Sud America concorrono alla crisi in atto ai confini del Messico. Questi elementi espongono le famiglie di migranti nelle città di confine a violenza, a corruzione e condizioni precarie. Forte della propria esperienza di migrazione, dal Venezuela al Messico nel 2017, il fotografo Alejandro Cegarra ha avviato questo progetto nel 2018 per documentare la situazione di queste comunità di migranti profondamente vulnerabili e mettere in luce, con rispetto e sensibilità, la loro resilienza. Il World Press Photo Open Format Award è andato a Julia Kochetova con La guerra è intima, un’opera che intreccia immagini fotografiche con poesia, clip audio e musica. La fotografa ucraina ha realizzato un sito web che unisce il fotogiornalismo con lo stile documentaristico di un diario personale per mostrare al mondo l’esperienza di vivere con la guerra come realtà quotidiana. Il progetto offre non solo uno scorcio intimo sulla vita sotto assedio, ma anche uno sguardo più profondo su come la guerra viene elaborata e su come, nonostante la tragedia, il dolore e il trauma, le esperienze possano essere condivise oltre i confini.

    La Giuria Il World Press Photo Contest ha coinvolto sei giurie regionali e una giuria globale. Le giurie regionali hanno prima selezionato le voci per categoria nelle loro regioni, dopodiché la giuria globale ha deciso i vincitori regionali e, da questi infine, i vincitori globali. I 4 vincitori finali sono stati dunque selezionati tra i 24 vincitori regionali 2024, per ciascuna delle quattro categorie: Singole, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format per ognuna delle sei zone del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Sud Est asiatico e Oceania. Oltre alle sei menzioni d'onore assegnate ogni anno, la giuria ha preso l'eccezionale decisione di includere in questa edizione due menzioni speciali.

    La World Press Photo Foundation è una piattaforma globale che mette in contatto fotografi documentaristi, fotogiornalisti e il pubblico globale attraverso una narrazione affidabile. World Press Photo è stata fondata nel 1955 quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò un concorso ("World Press Photo") per esporre il proprio lavoro a un pubblico internazionale. Da allora il World Press Photo è cresciuto fino a diventare uno dei concorsi più prestigiosi al mondo, premiando il meglio del fotogiornalismo e della fotografia documentaria di tutto il mondo. Attraverso un programma di mostre di successo, la World Press Photo Foundation presenta a milioni di persone le storie che contano. La World Press Photo Foundation è un'organizzazione creativa, indipendente e senza scopo di lucro con sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.

    L’Azienda Speciale Palaexpo è uno dei più importanti organizzatori di Arte e Cultura in Italia e gestisce il Palazzo Esposizioni Roma, il MACRO, il Mattatoio e il Museo delle Periferie per conto di Roma Capitale. 10b Photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla cultura fotografica. Si propone di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma e in altre città italiane il meglio della produzione fotografica internazionale, tra cui il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.

    World Press Photo riceve il sostegno di partner strategici, la Dutch Postcode Lottery, PwC e Fujifilm.

     

    Didascalie

     

    PREMIO REPORTAGE DELL'ANNO

    Titolo: Valim-babena

    © Lee-Ann Olwage, South Africa, per GEO

    In Madagascar, la mancanza di sensibilizzazione del pubblico riguardo la demenza fa sì che le persone che mostrano sintomi di perdita di memoria siano spesso stigmatizzate. Da anni Paul Rakotozandrin, "Dada Paul" (91 anni), affetto da demenza, è assistito dalla figlia Fara Rafaraniriana (41 anni). La loro storia ben rappresenta il principio malgascio del "valim-babena": il dovere dei figli adulti di aiutare i propri genitori. Con il suo approccio composto e intimo, questo progetto presenta un altro punto di vista sulla questione, di interesse per le famiglie di tutto il mondo, sfidando allo stesso tempo gli stereotipi dell'Africa incentrati sui conflitti.

    Lee-Ann Olwage ha scattato queste fotografie per GEO.

    Didascalia:

    Dada Paul e sua nipote Odliatemix si preparano per andare in chiesa. Lui convive con la demenza da undici anni. Per gran parte di questo tempo La sua famiglia pensava che fosse "impazzito" o attribuiva i sintomi al consumo di alcol. Solo sua figlia Fara ha notato qualcosa di diverso e ha continuato a prendersi cura di lui.

     

    SUD AMERICA – foto singole

    Titolo: Siccità in Amazzonia

    © Lalo de Almeida, for Folha de São Paulo

    Didascalia:

    Un pescatore attraversa il letto in secca di un ramo del Rio delle Amazzoni, vicino alla comunità indigena di Porto Praia. Tefé, Amazzonia, Brasile, 13 ottobre 2023.

    Storia:

    Nel 2023, l'Amazzonia ha vissuto la più intensa siccità da quando si è iniziato a registrare i dati relativi a tale fenomeno. La siccità ha avuto un impatto smisurato sulle comunità indigene, rurali e fluviali. Nonostante Porto Praia non abbia accesso stradale e sia normalmente raggiungibile solo via fiume, la siccità ha fatto sì che i residenti dovessero camminare per chilometri lungo il letto asciutto del fiume per raggiungere le loro case, cogliendo in un attimo la gravità della crisi ambientale globale e della siccità in Amazzonia.

     

    PREMIO PROGETTI A LUNGO TERMINE

    Titolo: I due muri

    © Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg

    Didascalia:

    Un migrante cammina in cima a un treno merci noto come "La Bestia". I migranti e i richiedenti asilo che non dispongono delle risorse finanziarie per pagare un contrabbandiere spesso ricorrono ai treni merci per raggiungere il confine con gli Stati Uniti. Questo mezzo di trasporto è molto pericoloso; nel corso degli anni, centinaia di persone sono cadute tra le rotaie perdendo la vita o rimanendo mutilate. Piedras Negras, Messico, 8 ottobre 2023.

     

    AFRICA – Menzioni d’onore

    Titolo: Sopravvissute

    © Arlette Bashizi, per The Washington Post

    Storia:

    Il conflitto del 2020 nella regione del Tigray, in Etiopia, è durato due anni e provocando circa 600.000 morti e lasciando milioni di persone a fronteggiare una profonda carestia . Sebbene sia difficile confermare le cifre esatte, uno studio approfondito stima che nel corso della guerra più di 100.000 donne potrebbero essere state vittime di violenza sessuale. A causa dei pregiudizi sociali e della stigmatizzazione che circondano lo stupro e la violenza sessuale, molte di queste donne vivono con difficoltà in isolamento, allontanate dalle loro famiglie e dalle loro comunità. Questo progetto documenta le storie di persone sopravvissute alla violenza di genere e la loro incredibile resilienza nel ricostruire le proprie vite.

    Didascalia:

    Shila (32 anni), madre di tre figli, gestiva un salone di parrucchiere prima che i soldati eritrei invadessero la sua città e la violentassero ripetutamente per tre mesi. Come conseguenza, Shila è rimasta incinta e ha dato alla luce un maschietto, ma gli altri figli non sanno che la madre è stata violentata. Shila non sa se sarà mai abbastanza forte da dire loro la verità. Macallè, regione del Tigrè, Etiopia, 2 novembre 2023.

     

    SUD EST ASIATICO E OCEANIA -  Open Format

    Titolo: Un luogo perduto

    © Aletheia Casey

    Storia:

    Una suggestiva riflessione sul paese d'origine della fotografa che collega il suo passato coloniale con il suo precario futuro climatico. Questo progetto presenta una serie di immagini post prodotte e ricontestualizzate, capaci di trasmettere i sentimenti di frustrazione e raccapriccio dell'artista in risposta ai devastanti incendi del 2019-2020 nello stato del Nuovo Galles del Sud, in Australia. Questi incendi sono stati tra i più grandi mai registrati nel Paese e non potranno che peggiorare in dimensioni e intensità con il continuo riscaldamento della Terra.

    In questo progetto la fotografa sperimenta diverse tipologie di operazioni sulle fotografie. In alcuni casi, applica vernice o inchiostro direttamente sulla superficie delle stampe e poi, con intervento mirato, li raschia via. L'effetto derivato trasforma paesaggi idilliaci in immagini che rappresentano sia la devastazione esterna causata dagli incendi sia la reazione emotiva dell'artista.

     

    PREMIO FOTO DELL’ANNO

    Titolo: Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote

    © Mohammed Salem, Palestine, Reuters

    Didascalia:

    Inas Abu Maamar (36 anni) culla il corpo di sua nipote Saly (5 anni), rimasta uccisa, insieme ad altri quattro membri della famiglia, quando un missile israeliano colpì la loro casa. Khan Younis, Gaza, 17 ottobre 2023.

    La storia:

    All'inizio della guerra tra Israele e Hamas, Israele ha dato istruzioni agli abitanti di Gaza di evacuare a sud per la loro sicurezza. Eppure, secondo quanto riportato da The Guardian e da Al Jazeera, I raid aerei israeliani hanno bombardato pesantemente Khan Younis, nel sud della Striscia Gaza, a partire dalla metà di ottobre. Molte delle vittime erano famiglie che avevano lasciato Gaza City nei giorni precedenti. Secondo l'OHCHR, alla fine del 2023, le donne e i bambini palestinesi rappresentavano più di due terzi del bilancio delle vittime a Gaza. Il fotografo descrive questa foto, scattata pochi giorni dopo che sua moglie aveva partorito, come un "momento forte e triste che riassume il significato più ampio di quanto stava accadendo nella Striscia di Gaza".