dal 03.05.2024 al 07.06.2024
Studio Kene
Alpha Copy è un enigma visivo.
Il progetto di Andrea Alessandrini ha preso forma durante un workshop tenuto nella primavera del 2023 ed è un lavoro ancora in via di sviluppo con la possibilità di espandersi in qualsiasi città.
Le immagini mostrano una metropoli misteriosa sospesa tra la realtà e il surreale. A ciò contribuisce anche l'uso del bianco e nero che rimanda a una dimensione altra.
Anche se molte delle fotografie ritraggono ambienti urbani reali, spesso sono presenti elementi che distorcono la scena, trasformando le immagini in una rappresentazione riflessa dalla fotografia stessa.
L'artista cura ogni situazione, talvolta inserendo oggetti o forme geometriche appena percettibili nella composizione finale. La linea di demarcazione tra ciò che è inventato e ciò che è autentico è sfumata, offrendo agli osservatori la possibilità di riflettere su ciò che è reale e ciò che non lo è.
Alpha Copy è anche un lavoro tecnico: la parola “copy” rimanda infatti all’atto di copiare, motivo per il quale alcune delle immagini in mostra sono delle fotocopie stampate più volte, e lavorano sull’idea della riproducibilità di una stessa immagine.
Così come le immagini, anche molte città presentano una similitudine straordinaria: vie e palazzi si ripetono, generando un senso di dejà vu urbano e suscitando interrogativi sulla propria posizione e identità in un paesaggio familiare ma allo stesso tempo enigmatico.
Le fotografie di Andrea Alessandrini sono anche un invito a interrogarsi sulla verità, sulla manipolazione e sul ruolo della fotografia nella creazione della realtà.
Carmen Pilotto
Andrea Alessandrini
Studia fotografia documentaria alla Scuola Romana di fotografia, alla LUZ Academy e alla D.O.0.R. Academy. Partecipa ai master sul libro fotografico di Skinnerboox & Blank Paper nel 2017 e di D.0.0.R. nel 2018.
Frequenta workshop con, tra gli altri, Max Pinckers, Corinne Noordenbos, Rafal Milach, Bertien Van Maanen, Ricardo Cases, Antonio Xoubanova, David Campany, Adam Broomberg ed Erik Kessels.
Sviluppa progetti personali a lungo termine che preferisce finalizzare in forma libro come “Piccola Russia” finalista al Fiebre dummy award 2019, nel 2020 al Perimeter International Photobook Prize, al MACK First Book Award e al Kassel Dummy Award ed edito nel 2021 da Wittybooks.
Nel 2018 è tra i finalisti di Emerging talents con il progetto ‘Argo, too many eyes’ esposto poi nel 2019 a Gibellina Photoroad e nel 2021 nella shortlist di Charta come dummy.
Del 2020 la residenza artistica nel comune di Acquasanta terme curata da IKONEMI.
Dal 2022 collabora con lo Studio KENE di Roma, realizzato a Roma e Bamako da Mohamed Keita grazie al sostegno della Fondazione Pianoterra ETS.
Nel 2023 pubblica, sempre con Witty Books, il suo secondo libro 'I Am Not A Robot'.