Massimo Bottarelli e Alberto Placidoli. Istanti di classica

dal 12.05.2024 al 31.05.2024

Open Studio Photography Gallery

  • Autore/Autrice: Massimo Bottarelli, Alberto Placidoli
  • Curatore/Curatrice: Patrizia Genovesi
  • Data Inizio: 12.05,.2024
  • Data Fine: 31.05.2024
  • Dove: Open Studio Photography Gallery
  • Indirizzo: Via Villa Belardi, 18
  • Orari: martedì - venerdì 18.00-19.30; su prenotazione tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 3483358590
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Domenica 12 maggio 2024 alle ore 18.00 inaugura negli spazi di Open Studio Gallery Patrizia Genovesi la Mostra Fotografica Istanti di classica: in esposizione le fotografie di Massimo Bottarelli e Alberto Placidoli con la curatela e la direzione artistica di Patrizia Genovesi. 

    Il progetto si avvale del patrocinio del Municipio VIII di Roma Capitale e della collaborazione di Officine Fotografiche e Foto Sciamanna. 

    La mostra raccoglie oltre cinquanta scatti che raccontano l’attività di tre importanti musicisti: il direttore d’orchestra Marco Attura, la pianista giapponese Ai Watanabe e l’organista ucraina Tetyana Rivis. Il lavoro dei fotografi copre un arco di più anni durante i quali hanno conosciuto, seguito e documentato con professionalità e passione l’opera artistica dei tre musicisti.

    Saranno presenti, al vernissage, il M° Marco Attura e la pianista Ai Watanabe; per il giorno del finissage del 31 maggio è previsto un intervento musicale del Coro Ars Nova con la pianista Tetyana Rivis. 

    Come scrive Patrizia Genovesi nel testo introduttivo al catalogo della mostra: «Negli scatti di Alberto e Massimo si avverte qualcosa di più del semplice tentativo di immortalare un’immagine significativa: la macchina fotografica si trasforma in uno strumento per vivere pienamente l’incontro con una situazione, una persona o un paesaggio. Diventa un prolungamento dei loro occhi e della loro coscienza, esplorando, indagando e innamorandosi di ciò che incorniciano. Questa loro visione della vita, che trascende una mera pratica professionale, mi ha spinto a collaborare con loro in un progetto che mi sta particolarmente a cuore: ritrarre musicisti di rilievo nella loro vita di tutti i giorni e nel pieno dell’esecuzione artistica.

    La musica mi accompagna da quando, ancor prima di imparare a scrivere, ho iniziato a suonare il pianoforte. Nel corso degli ultimi decenni, ho avuto il privilegio di incontrare molti grandi artisti, in particolare pianisti e direttori d’orchestra. Ritrarre questi musicisti non è un’impresa da poco, dato che solitamente li conosciamo attraverso le loro esecuzioni sonore. Creare un ritratto che sia al contempo personale e fedele alla loro essenza rappresenta una sfida, una deviazione dal consueto modo in cui li percepiamo.

    Quando ho immaginato un’iniziativa che coniugasse due delle mie passioni dominanti, la musica e la fotografia, ho subito pensato a loro. Alberto e Massimo sono due fotografi che seguono gli artisti con dedizione, offrendo la loro arte in omaggio ad un’altra forma d’arte, per fornire un ritratto intimo ma autentico dei musicisti, catturati nella loro routine quotidiana, nei momenti di riflessione o di pratica, e durante le performance. L’idea si è trasformata in un progetto concreto che ha dato vita a un magnifico libro e, adesso, a una mostra. Quest’ultima apre le porte a un pubblico variegato, invitandolo in un mondo incantato, dove musica e immagini coesistono, in un universo che appare familiare ma che rimane ancora da esplorare, una fonte di meraviglia e bellezza accessibile a tutti».

     

    Alberto Placidoli Nato a Roma, classe 1949, dove ha studiato, lavorato e tuttora vive. Ha incontrato la fotografia a dieci anni, quando tornando a casa da scuola si fermava davanti alla vetrina di un modesto negozio del Quartiere Quadraro che esponeva una Comet II Bencini di fronte alla quale restava incantato come fosse un giocattolo. Vorrebbe fermare qui la sua biografia perché non ama raccontarsi. Ripete di essere un autodidatta, non aver prodotto storie importanti, non aver fatto arte e di aver vissuto la fotografia solo per conoscere. Durante gli studi superiori, l’amicizia con Claudio che frequentava la scuola professionale di fotografia del Don Orione alla Camilluccia di Roma, gli ha fatto scoprire il valore della fotografia. Girava con lui per la Capitale animata dai “figli dei fiori” e utilizzava una sua Nikon F per poi chiudersi entrambi nella camera oscura di Claudio, di forma triangolare, con i cateti di circa un metro e trenta, ricavata in un angolo del balcone. Nel 1962 l’incontro con Pier Paolo Pasolini durante le riprese di “Mamma Roma” nel quartiere dove abitava “Cecafumo” gli ha fatto scoprire il cinema. Con il primo lavoro acquistò una cinepresa muta Super 8 e iniziò a riprendere gli amici che invitava a recitare come in un film muto. Ma dopo circa dieci anni, sia per la durata delle cartucce, i tempi di sviluppo lunghi e qualche volta soggette a smarrimenti, tornò alla fotografia. Restano i filmati dei matrimoni degli amici più cari ai quali regalava una “pizza” di 120/180 metri su cui, finito il montaggio, faceva incollare una banda magnetica sulla quale riversava suoni e voci registrate con un portatile durante le cerimonie. Nel 1980 acquistò una Icarex 35 S con il Tessar 50mm di seconda mano, aderì alla sezione foto cine del suo CRAL e alla FIAF e spinto dalla voglia di imparare, tra un concorso e l’altro si prodigò nell’organizzazione di corsi, concorsi, mostre, workshop, incontri didattici, tavole rotonde e dia proiezioni in dissolvenza con più proiettori. Oggi è complicato riassumere un percorso di oltre quarant’anni per uno che ha sempre ritenuto ogni suo scatto fotografico solo un tentativo di crescita, da custodire nella memoria più che nelle carte. Nel 1985, dopo un Gran Premio 3M ad un concorso fu invitato ad esporre dalla stessa 3M a Savona, alla collettiva del IV Incontro Biennale della Fotografia Italiana. Fu la sua prima importante mostra a cui ne sono seguite oltre sessanta tra personali e collettive. Nel 1987 fu nominato Consigliere Nazionale dell’ANAF ma lasciò l’incarico dopo un solo anno per incompatibilità con la FIAF. Nel 1988 imparò a stampare le diapositive con il processo Cibachrome della Ilford utilizzando il bagno di servizio di casa come camera oscura e nel 1989 il suo portfolio “Gente di Calabria” con le stampe da lui realizzate fu premiato dalla FIAF al Congresso di Martina Franca. Nei concorsi, fino all’anno 2000, è stato pluripremiato e cita con emozione un Primo Premio (consistente in un biglietto aereo a.r. con soggiorno di una settimana a Sri Lanka) al Concorso “Roma Fiorita” promosso dall’Assessorato ai Giardini del Comune di Roma, i premi assegnati dalle riviste Acquasport, Motociclismo, Atlante e il prestigioso trofeo del Concorso Internazionale “l’uomo e il mare” organizzato dall’Associazione Francesco Forno di Civitavecchia. Nel 1990, per le iniziative a largo coinvolgimento gli fu assegnato il premio “Obiettivo d’oro” nell’ambito della XVIII Settimana Tiburtina dell’Arte e della Cultura. Alla metà degli anni Novanta avviò strette collaborazioni con il Gruppo Culturale Cicerone, il Gruppo Culturale di Roma e del Lazio, il Gruppo dei Romanisti, la Fondazione Marco Besso, spinto dall’interesse di conoscere realtà culturali e poco note di Roma. Per circa dieci anni realizzò fotografie e servizi soprattutto per la rivista mensile Roma Rome curata dallo studioso Prof. Armando Ravaglioli e pubblicò undici copertine. Alla soglia del Duemila, l’interesse per la fotografia come linguaggio, dopo aver letto “l’immagine oggi nella vita” del Padre gesuita Nazzareno Taddei S.J., avviò la promozione di iniziative dedicate al Portfolio che ha avuto in “FotoLeggendo”, manifestazione ideata e organizzata per 13 anni con l’amico Emilio D’Itri, Presidente e Direttore Artistico di Officine Fotografiche Roma, una nota affermazione a livello nazionale. All’ edizione del 2007 con il Dott. Roberto Mutti per la Fondazione 3M portò alla Centrale Montemartini di Roma la mostra “il Diaframma di Lanfranco Colombo, una storia italiana”. I risultati del suo impegno non passarono inosservati e per essere stato Presidente di Foto Club per oltre 25 anni, Delegato Provinciale di Roma, Delegato Regionale del Lazio, Docente del Dipartimento Attività Culturali, giurato abilitato per i concorsi patrocinati della FIAF, la Federazione lo ha onorato con diversi riconoscimenti: BFI per meriti organizzativi, AFI per meriti artistici e nel 2015 con un articolo di sei pagine sulla rivista ufficiale FOTOIT “Sguardo e Organizzazione: una vita per la fotografia”. È stato selezionato, con pubblicazione delle immagini e partecipazione alle mostre presso il Centro della Fotografia Italiana di Bibbiena (AR), nei progetti nazionali: “Immagini del Gusto, percorsi contemporanei sul cibo” – “Una Giornata Italiana” – “Ambiente Clima Futuro”. Nel 2005 la FIAF lo ha invitato con altri 23 fotografi a realizzare “La mortadella di Campotosto”, uno dei Presidi Slow Food pubblicato nel libro “Immagini del Gusto” e nel 2008 lo ha selezionato con altri 5 fotografi per la realizzazione di un portfolio sul Brunello di Montalcino “Luce della Vite” presso la tenuta Marchesi de’ Frescobaldi a CastelGiocondo. Ha pubblicato quattro libri: “Alla ricerca di Efesto”, “Tarquinia, una storia senza tempo”, “Notes&Clicks”, “Antilogia”. È un attivo socio dell’Associazione Culturale Officine Fotografiche Roma fin dalla fondazione. Non ha un sito e non è iscritto ad alcun social.

    Massimo Bottarelli “Solo quando riesco a comunicare un messaggio attraverso l'evocazione di un'emozione intensa mi ritengo pienamente soddisfatto dello scatto” Nato a Roma, classe 1946, risiede nella Capitale, dopo aver vissuto per lavoro a Milano. Si è appassionato alla fotografia fin da giovanissimo facendo un percorso che è possibile dividere in tre fasi. La prima, in cui ha praticato la fotografia in solitudine, crescendo come autodidatta, con la scoperta della camera oscura e del fascino del bianconero. Le prime esperienze hanno avuto come soggetti le contestazioni milanesi degli anni Settanta e le manifestazioni aeree nel nord Italia, essendo militare del settore aeronautico. La seconda fase è stata quella di fotoamatore impegnato nel Foto Club G.f.r Proposta ‘80 di Roma, associato FIAF, ove è cresciuto con le varie attività partecipando ai concorsi, agli scambi di idee, alle realizzazioni di lavori collettivi, rivolgendo il proprio sguardo appassionato e partecipe alla fotografia sociale all’interno della città. Ha svolto diversi lavori tra cui “I ragazzi della Comunità di S. Egidio”, esposto al Museo di Roma in Trastevere, “Educazione, autismo e disabilità” sulle attività dell'Associazione il Filo dalla Torre e sul centro Don Bosco di Via Prenestina. La terza fase è stata quella dell’impegno nella realtà dell’Associazione Culturale Officine Fotografiche Roma nella quale ha organizzato e seguito oltre dieci gruppi di lavoro, tra cui l‘ultimo è stato il percorso della via Tiburtina da Roma a Pescara. Ha esposto in diverse collettive in Italia e all'estero fra cui “Rhome – Sguardi e Memorie Migranti” esposta a Palazzo Braschi a Roma nel 2014. Ma l’impegno maggiore lo ha rivolto alle indagini territoriali dei quartieri storici e popolari di Roma, quali: EUR, Garbatella, Ostiense, Testaccio, Ostia, Pigneto. Ha partecipato a diversi workshop con Maestri di alto livello tra i quali Massimo Siragusa e Antonin Kratochvil. Nel 2009 ha realizzato un reportage sulle attività didattiche e ricreative dei detenuti della Casa di Reclusione di Rebibbia, che è stato esposto a FotoLeggendo. Affascinato da sempre dall’espressione virtuosa della musica attraverso i suoi protagonisti è un attivo collezionista di vinili, di cui ne possiede circa 5.000. Fotograficamente ha ripreso vari concerti raccolti nel tema “Visioni del ritmo” ove figurano tra gli altri Fabrizio De Andrè, Joan Baez, Phil Collins, Pink Floyd, Vasco Rossi, Giorgio Gaber e tanti altri. Ultimamente si è dedicato alle esibizioni della pianista giapponese Ai Watanabe e l’organista Tetyana Rivis pubblicate nel libro “Notes&Clicks”. Dal 2022 segue la Blind International Orchestra nei suoi concerti con la Direzione Artistica del Maestro Alfredo Santoloci.

    PATRIZIA GENOVESI BIOGRAFIA BREVE Patrizia Genovesi è fotografa professionista, direttore della fotografia cinematografica, regista e video artist, docente di fotografia e di fotografia cinematografica, divulgatrice di materie artistiche. Partendo da una formazione scientifica, Patrizia Genovesi alimenta il suo eclettismo e la sua sensibilità artistica con uno studio ininterrotto. Per la fotografia annovera tra i suoi maestri Leonard Freed, Richard Kalvar Moises Saman e Attar Abbas dell’agenzia internazionale Magnum Photos. Studia storia dell’arte e musica, acquisisce altre abilità come sceneggiatrice cinematografica con il regista Mario Monicelli e lo scrittore vincitore del Premio Strega Domenico Starnone, studia regia teatrale con l’argentino Renzo Casali dell'Actors Studio. A partire dagli anni 2000 collabora per la realizzazione di dirette e servizi documentari con televisioni, radio e testate giornalistiche. Le sue fotografie di premi Nobel, tra cui Rita LeviMontalcini, John Nash, Richard Ernst, Robert Mundell, e Frank Wilczeck, sono state pubblicate dall’Organizzazione del Premio Nobel di Stoccolma. I suoi ritratti del fotografo Leonard Freed della Magnum Photos sono parte della collezione permanente del Musèe de la Photographie di Charleroi (Belgio). I suoi ritratti di importanti pittori americani dell’Accademia Fiorentina contemporanei, tra cui Ramiro, Nelson White e Ben Fenske, sono stati esposti dalla Grenning Gallery di New York e fanno parte della collezione. Il suo progetto multimediale Arte e Scienza è stato presentato al Ministero degli Affari Esteri a Roma come evento centrale per la serata inaugurale della riunione degli Ambasciatori Italiani nel Mondo.Il suo lavoro fotografico sul matematico Andrew Wiles è stato pubblicato dalla Shinchoscha di Tokio. I suoi ritratti di Rita Levi-Montalcini sono esposti a Kamienna Gora (Polonia) nel corso delle celebrazioni per il premio Nobel Victor Hamburger e fanno parte della collezione permanente. Un suo ritratto di Frank Wilczeck è pubblicato dal MIT di Boston. I suoi progetti fotografici sono stati oggetto di prestigiose esposizioni in Italia e all’estero e sono stati pubblicati da importanti riviste italiane e internazionali. Tra le opere cinematografiche e video fotografiche: È stato solo un click, La nostra commedia, La pazzia di Lady Macbeth, Pasolini, La morte di Traviata, Codex. Con “Pandemia” Patrizia Genovesi ha partecipato alla Fashion Week di Milano e al MIA Fair. Le sue opere sono state esposte all’ADI Design Museum. Nel 2023 il progetto “Tree” è stato selezionato da AFIP International per la prossima esposizione al MIA di Milano. Patrizia Genovesi è attiva nella progettazione, creazione e organizzazione di eventi, installazioni video fotografiche e mostre che sfruttano le sinergie tra la fotografia ed altri linguaggi espressivi comunemente pensati distanti, come la musica sinfonica ed operistica, la tecnologia digitale e l’architettura. Tali eventi, che si rivolgono ad un pubblico moderno e aperto, sono stati presentati con successo in varie sedi in Italia e all’estero, compresi spazi istituzionali, aeroporti, biblioteche pubbliche e teatri. È inoltre attiva nella formazione professionale ed accademica e nella divulgazione della cultura video fotografica attraverso seminari e conferenze sui principali temi inerenti al mondo dell’immagine. Patrizia Genovesi è rappresentata negli Stati Uniti dalla Grenning Gallery di New York. Collabora attivamente con l’Università degli Studi Roma Tre e con il Comune di Roma e con la Libera Università del Cinema con la quale realizza progetti e Masterclass, è docente di Direzione della Fotografia Cinematografica e Regia. Collabora con l’Università di Torvergata per studi sui neologismi nel mondo dell’arte. Patrizia Genovesi con oltre 42.000.000 di visualizzazioni è una fotografa certificata da Google e una delle più importanti fotografe di Google Maps ed è certificata da Google in Data Journalism.

    Ai Watanabe Nata a Shiga in Giappone. Ha studiato il pianoforte sotto la guida di Etsko Tazaki presso la Scuola Superiore e l’Università di Musica “Toho” a Tokyo, seguendo il corso di diploma solistico. Nel 2009 ha vinto il Premio Via Vittoria che le ha permesso di perfezionarsi presso il Conservatorio S.Cecilia di Roma. È successivamente ritornata in Italia per proseguire gli studi con Francesco Martucci. Nel 2016 ha conseguito la laurea in pianoforte ad indirizzo solistico-concertistico (Master di II livello) sotto la guida di Giovanni Bellucci, presso il Conservatorio G.Verdi di Milano. Ha frequentato con particolare assiduità vari repertori, da D. Scarlatti a G. Ligeti, collaborando con numerosi strumentisti di musica da camera ivi incluse ampie formazioni, il Quintetto di R.Schumann, i Quartetti di J.Brahms e la Sonata per due pianoforti e percussioni di B.Bartòk. Ha vinto il primo premio assoluto della 32° Concorso Pianistico Città di Albenga. In qualità di vincitrice, ha tenuto il suo recital pianistico al Genova Paganini Festival 2021. Si è esibita come solista, in importanti sale sia in Italia che all’estero tra cui: Sala Accademica del Conservatorio S.Cecilia, Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra, Palazzo Borghese, Palazzo Doria Panphili, Villa Lante, Accademia di Danimarca, Ospitale S.Francesca Romana, Palazzo Braschi, Sala Riario Episcopio (Roma), Accademia di Brera, Università Popolare, Sala Accademica del Conservatorio G.Verdi (Milano).

    M° Marco Attura Consegue i Diplomi in Pianoforte, Musica corale e Direzione di Coro, Composizione e Direzione d’orchestra (Cum Laude) e si perfeziona successivamente presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna, lo Städtische Bühnen di Münster in Germania, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Giovanissimo inizia la sua attività concertistica. In occasione della X edizione del Premio Internazionale "Giuseppe Sciacca" per giovani studiosi, gli viene conferito il I° Premio presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Cura per le Edizioni Musicali Curci la versione italiana della Cantafavola “Aucassin et Nicolette” di Mario Castelnuovo-Tedesco rappresentata in prima mondiale a Jesi. Le sue composizioni sono pubblicate dalla Casa Musicale Sonzogno e dalla Universal Edition, trasmesse per Rai Storia ed eseguite in rassegne e seminari musicali, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma e al World Music Contest di Kerkrade (Olanda). Ha diretto l’Ensemble de "I Solisti Aquilani” nella serata di apertura del Festival “L'Aquila contemporanea plurale” all’Auditorium del Parco, formazione con la quale ha inciso inoltre l’album “Faust in the Sky” del compositore Cristian Carrara. Ha affiancato in “Aida” il M° Donato Renzetti nell’allestimento scaligero di Franco Zeffirelli presso il GrandTheatre di Guangzhhou ed è stato assistente del M° Muhai Tang per la prima esecuzione dell’Opera “Marco Polo” di Enjott Schneider andata in scena al Teatro Carlo Felice di Genova per l’apertura di stagione 2019. Concerta la "Turandot" di Puccini cantata dal Soprano Giovanna Casolla in occasione dell’inaugurazione dell’Harbin Opera House (Cina), dove torna a dirigere "Il Barbiere di Siviglia” di Rossini (regia di Enrico Stinchelli) per una produzione del Teatro Comunale di Modena. Fruttuose sono le collaborazioni alla guida della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli dove ha diretto il M° Bruno Canino nel Concerto per Pianoforte e Orchestra K488 di Mozart; con l’Orchestra di Padova e del Veneto dirige il Concerto Finale del "29° Concorso Internazionale Città di Porcia” presso il Teatro Verdi di Pordenone e la Suite “Pulcinella” di Stravinsky per la rassegna Families & Kids, chiudendo il Festival Fattore H. Haydn & Friends presso il Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann. Con l’Orchestra Filarmonica di Benevento inaugura il I° Festival Nazionale del Cinema e della Televisione dirigendo "West Side Story" di Bernstein presso il teatro romano della città dove torna con l’artista romano Max Gazzè. Dirige "Samson et Dalila" di Camille SaintSaëns al Teatro Nazionale dell'Opera e del Balletto di Tirana, opera rappresentata per la prima volta in Albania. Nel 2022 è chiamato a dirigere l’orchestra nella esibizione de “Le Vibrazioni” con il M° Beppe Vessicchio al piano, alla 72esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. È docente di Lettura della Partitura nei Conservatori di Musica italiani e svolge attività direttoriale con una particolare predilezione per il repertorio operistico, del 900 e contemporaneo dove ha all’attivo oltre cinquanta prime esecuzioni assolute.

    Tetyana Rivis Ha iniziato gli studi di pianoforte all’età di 6 anni sotto guisa del M° Olena Turyanicia nella sua città natale Uzghorod (Ucraina). Si diploma con il massimo dei voti ed entra nel collegio professionale-musicale della medesima cittadina. Si trasferisce a Roma, ammessa al Conservatorio Statale di Musica “Santa Cecilia” nella classe del M° Giuseppe Scotese e nel 2012 si diploma con il massimo dei voti sotto la guida del M° Riccardo Marini. Partecipa a numerosi corsi di perfezionamento coi Maestri F. Medori, E. Mogilevski e A. Ciccolini. Agli studi di pianoforte accosta gli studi di organo sotto la guida M° Wijnand Van de Pol con il quale consegue diversi esami da privatista al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Sempre nel 2012 entra all’Istituto Pontificio di Musica Sacra, nella classe del M° Federico Del Sordo, al corso di organo e composizione organistica. Dal 2014 è organista della basilica “Santa Maria sopra Minerva”. In Italia collabora con diverse organizzazioni ed associazioni musicali e teatrali con le quali vede realizzare tantissimi progetti di musica solistica, cameristica e di accompagnamento, come il concerto di beneficienza per l’Ass. Onlus “Cuore di Roma”, “XV International Symposium On Progress Clinical Pacing”, il concerto alla Filarmonica della città di Uzghorod e la partecipazione per la promozione di musica nelle trasmissioni Rai. Nel 2014 duetta nello spettacolo “Alice in Musical” creato da Alice Muzzoli. Nello stesso anno ha partecipato al progetto di Rosalba Panzieri. Attualmente forma un duo pianistico con Carolina Quirico con repertorio di musica da camera.

     

    Direzione artistica e curatela: Patrizia Genovesi
    Testo critico in catalogo: Patrizia Genovesi
    Con il patrocinio del Municipio VIII Roma Capitale
    In collaborazione con: Officine Fotografiche, Fotosciamanna