dal 12.04.2024 al 18.05.2024
ExGarage
La cronologia di alcuni eventi apparentemente secondari scandisce a volte cambiamenti radicali. Nel 2018 Christie’s vende per circa 400.000 Euro l’opera “Ritratto di Edmond Belamy” creata dal gruppo Obvious con l’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA in italiano. AI in inglese si utilizzerà nel comunicato stampa anche per affinità con il titolo della mostra) Nel 2021 il Museum of Modern Art (MOMA) di New York acquista l’opera d’arte realizzata dall’AI “Unsupervised - Machine Hallucinations” del turco Refik Anadol , artista e media designer. In entrambi i casi, si tratta indiscutibilmente di arte creata dall’uomo perché è sempre l’artista a fornire le indicazioni alla macchina. Nel 2023, il fotografo Boris Eldagsen vince il Sony World Photography Award con la sua opera intitolata "The Electrician" ma l’artista rifiuta il premio e rivela che la sua creazione non è una fotografia ma un prodotto generato dall'AI. Afferma poi che la sua è stata una sfida alla competizione per aprire un dibattito sul futuro della fotografia.
L’AI è ancora agli esordi, mostra capacità umane perché attraverso una combinazione di algoritmi, potenza di calcolo statistico e grandi quantità di dati, riesce a imparare dall’esperienza e in ambito artistico è in grado di creare, ma dobbiamo temerla?
Agli albori della fotografia si temeva per la pittura di paesaggio e la ritrattistica. Poi avvenne il contrario perché gli artisti, liberati dal riprodurre la realtà iniziarono a sperimentare; ecco allora che ci inebriano Manet e Renoir, Van Gogh, Sisley che danno il là all'impressionismo e la fotografia diviene così forma d'arte a sé stante. Stiamo quindi assistendo a una contaminazione senza precedenti tra AI e arte fotografica ma riusciremo poi a distinguere una creazione dell’AI da una foto digitale?
Per la pittura o la scultura si va forse esaurendo la fase pennelli, scalpelli e via dicendo e per ora immaginiamo solo la direzione che prenderà il settore artistico in seguito alla veloce evoluzione dell'AI in una sorta di doppio binario di arte contemporanea più… tradizionale e un’altra che attinge dall’AI per scoprirne le potenzialità.
Proprio in questo ambito si pone la mostra “Artificial – Dialogo tra uomo e macchina” in corso a Roma, all’ExGarage, dal 12 aprile al 18 maggio e curata da Beatrice Bocci. Tredici artisti che in vario modo interpretano il dialogo uomo - macchina.
Alcune di loro, come Alessandra Meneghello “Disagire”, che presenta un video dal titolo “De rerum cursu” del “gruppo Daimon” rapportandolo ai lavori pittorici di Antonella Nardi, ci offre una riflessione sul tema della metamorfosi intesa nel suo senso più intimo; cambiamento impercettibile e continuo che caratterizza tutte le “cose” e il “mondo”. Per Antonella Nardi le sue grafico-pittoriche “Metamorfosi e stratificazioni” sono incentrate sulla metamorfosi dei segni. Mappature complesse che consentono di scoprire le lente trasformazioni morfologiche e le più nascoste e dense stratificazioni. Un continuo farsi nel quale siamo avviluppati e siamo costituiti, del quale riusciamo solo a percepire una piccola porzione che è quella che ci viene restituita dal visibile. Con Beatrice Bocci, per altro curatrice della mostra, il percorso video si intreccia alla scultura in stampa 3D. “Visioni riflesse”, la sua opera, sfida la percezione tradizionale dell'essere umano. La testa, simbolo di intelligenza e coscienza, proietta visioni riflesse di umanoidi, creando un contrasto tra la perfezione tecnologica e l'incompletezza umana. In questa visione futuristica, l'opera suggerisce che l'umanità stessa è un'opera in costante divenire. Anche per Antonella Nardi le sue grafico-pittoriche “Metamorfosi e stratificazioni” sono incentrate sulla metamorfosi dei segni. Mappature complesse che consentono di scoprire le lente trasformazioni morfologiche e le più nascoste e dense stratificazioni. In “Soglie della realtà”, le opere fotografiche di Danilo Mililli, rimangono lì, sospese in un punto tecnologicamente mediano, facendo dialogare le sue fotografie con l’intervento non massivo dell’AI. Una moderata visione che guarda al passato e al futuro e… accarezza l’AI senza gettarvisi a capofitto. In “Il valzer dei burattini: un ballo nel tempo” Diego Di Nardo espone quattro stampe montate su una installazione semovente il cui apporto audio celebra il burattino, un elemento fondamentale e immaginifico della storia umana mentre Funkmore con “Shibari Dummies” ci invita a contemplare le sue opere unendo la precisione meccanica dei robot giapponesi alla libertà espressiva della street art. Ogni dettaglio racconta qualcosa del bagaglio di immagini che ha permesso all'artista di dar vita a questa opera. Uno sguardo all'universo robotico di Funkamore e Saiba, la sua cybermodella. Domenico Ruggeri lancia un allarme creativo con la sua opera, “Lo spreco alimentare” e delinea un problema di portata mondiale, avente ripercussioni che interessano sia l'ambito sociale che quello ambientale. Luca Morandi attinge alla letteratura e ci offre una bacheca variegata di immagini con “Precog.” perchè Precog è il nome che diede Philip K. Dick nel suo romanzo “Rapporto di Minoranza” ai tre individui dotati di poteri extrasensoriali che riuscivano a leggere le nefandezze di un futuro prossimo. Oggi facciamo la stessa cosa con l’AI: come moderni oracoli gli facciamo delle domande seguendo le loro regole (il prompt) e queste ci restituiscono immagini straordinarie. Marco Soscia in “Sintografie”, immagini verosimili di persone che non esistono, espone all’ExGarage opere realizzate con il software di arte generativa Mid Journey e rielaborate con Photoshop. In un contesto sociale dove la Fotografia è passata dalla fase analogica a quella digitale e dove le AI cominciano a produrre testi ed immagini del tutto verosimili, Marco Soscia si interroga sul futuro del mezzo di comunicazione visivo per eccellenza creando immagini che si confondono con la realtà. Marta Pongiluppi con “Origami” esprime con le sue opere uno sguardo ottimistico nel rapporto uomo - macchina ed espone all’ExGarage una serie di opere create con l’AI, dove le creazioni di carta rappresentano i desideri, le speranze, le idee. Ogni giorno ne pieghiamo alcune e le mettiamo da parte mentre altre le lasciamo libere di prendere il volo. Amante delle rappresentazioni surreali, l’artista ha trovato nell’AI uno strumento potentissimo per dare un “volto” alle emozioni. Paolo Del Rocino in “Replicants” riflette sul ruolo futuro dell'AI ci offre tavole raffiguranti esseri artificiali umanoidi, "replicanti", generati dall’'AI di Midjourney. Aspetti, modelli e personalità distinti per ogni creatura sono il risultato della simbiosi creativa tra umano e AI sollevando interrogativi sul confine tra naturale e artificiale quando l'uomo plasma la "vita" con le "istruzioni". Rocco Angelo Romano con “Echi del Rinascimento nell’Intelligenza Artificiale” e l’AI di Bing Creator, arriva a offrirci composizioni originali che omaggiano i maestri del Rinascimento. Le immagini prodotte sono sia un tributo che una reinterpretazione, un ponte tra passato e futuro che dimostra la continua evoluzione dell’espressione artistica ma Rocco Angelo Romano è ancora in mostra all’ExGarage in collaborazione con lo scrivente, Paolo Valentini con “Cutro. La vera storia di ‘Ngulo. – Echi narrativi nell’Intelligenza Artificiale.”. Il 26 febbraio 2023 un'imbarcazione partita dalla Turchia con a bordo circa 200 persone naufraga vicino alla riva del litorale di Cutro, in Calabria. I soccorsi latitano e circa 90 persone muoiono. Tra le vittime anche molti bambini. Da questa tragedia prende vita l’idea di esplorare attraverso l’AI il possibile connubio tra narrativa e immagini. Si crea un personaggio, ‘Ngulo, e si tracciano le prime linee di una semplice striscia fumettistica esposta all’ExGarage.