La sindrome di Down è una condizione genetica legata alla presenza di una terza copia del cromosoma 21. Non è una malattia, né può essere curata, è una caratteristica della persona che l'accompagna per tutta la vita. Ma non l'unica. Si unisce all'ironia, alla capacità di non prendersi sempre sul serio, alla spontaneità di esternare emozioni e affettività. In questi ultimi decenni molte cose sono cambiate, dall'aumento delle aspettative di vita, alla possibilità di istruirsi, crearsi una propria famiglia e ambire ad un posto di lavoro. I dati stimati, però, non sono ancora soddisfacenti. Se confrontiamo quelli forniti dall'European Down Syndrome Association (EDSA,2018), in Italia solo il 13% delle persone affette da trisomia 21 lavora regolarmente. Tra questi, i ragazzi de La Locanda dei Girasoli, lo storico ristorante romano del Quadraro –quartiere della periferia est della capitale – che permette, attraverso l'inserimento attivo, il riconoscimento di un ruolo nella società. Ed è proprio qui, dove si sentono "famiglia", che questi ragazzi danno libera espressione alla loro unicità e identità. Per due anni questo ambiente intimo ed accogliente ha rappresentato lo spazio dove fotografare le dinamiche di routine lavorativa, i momenti di connivenza e le manifestazioni di affetto. I ragazzi diventano, così, delle sinestesie narranti un mondo amicale dal quale – come i girasoli – traggono energia vitale e verso il quale tendono il loro volto puro. La Locanda dei Girasoli è attiva dal 1999 nonostante nel corso della sua storia abbia dovuto affrontare numerose difficoltà. Grazie all'impegno e alla dedizione dei ragazzi, ma anche al supporto di numerosi sostenitori, è riuscita sempre a garantirsi l'autosufficienza. Le varie chiusure forzate legate all'emergenza da COVID-19 e le nuove misure adottate hanno causato l'ultimo duro colpo all'attività. Dall'11 gennaio le serrande della Locanda si sono chiuse e con esse i sogni dei ragazzi. Dopo mesi di trattative con le istituzioni l'ex presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha consegnato "virtualmente" le chiavi di un nuovo locale al responsabile della Cooperativa Sociale Sintesi ma le spese per la riabilitazione ad uso ristorativo dello spazio concesso erano troppo eccessive per poter poter effettuare la ristrutturazione. Ad oggi la Locanda per sopravvivere si occupa di catering su richiesta pubblica e privata nella speranza di poter ritornare nuovamente attiva e solidale.
Biografia STEFANIA CARRATURO:
(La fotografia, come la vita, è un continuo divenire nel quale ogni singolo istante deve essere divorato con intensità).
Stefania Carraturo nasce a Napoli, trascorre la sua prima infanzia a Parigi, città con la quale manterrà sempre uno stretto legame, per poi stabilirsi definitivamente a Roma, città di adozione. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne e si dedica all’insegnamento della letteratura francese fin quando un evento doloroso la porta a trovare nella fotografia una nuova espressione di vita. Si forma professionalmente allo IED seguendo moda e reportage, partecipa a corsi di street-photography, di ritratto e di illuminazione, frequenta Masterclass annuali sul fotogiornalismo e sui moderni linguaggi della fotografia documentaria con fotografi di rilievo internazionale. Scrive articoli di critica letteraria per riviste specializzate, ama dipingere, disegnare ed è fotografa freelance per un periodico d’informazione online. Nel maggio 2023 diventa fotografa ufficiale della compagnia teatrale Abracadown, un progetto che vede coinvolti ragazzi con la sindrome di down come protagonisti di un musical di magia. Here comes the sun è un progetto a lungo termine, nell’ambito del sociale, iniziato nel dicembre 2019.