dal 02.02.2024 al 21.03.2024
Città dell'Altra Economia
Ogni fotografia che realizzo è un frammento di memoria indelebile: mani, volti e occhi segnati dal tempo, nati per rimanere a definire una realtà che va oltre il momento. Le mie tante facce sono una raccolta di semplice verità fissata, incisa, per darle un senso concreto. Amo la fotografia perché sintetizza l’infinito del mondo, che è interpretabile e quindi non definitivo, ognuno può vedere se stesso e assumerne il contenuto assimilandolo al proprio vissuto. Da un'immagine non si può fuggire, si può sognare e continuare il percorso per dissetare la propria conoscenza e coscienza. Nei miei scatti cerco sempre qualcosa che appartiene al diverso, al perseguitato, all'emarginato. Momenti di umanità che continuano a volare liberi al di là dei muri dell’indifferenza. E ogni volta, a me resta il senso di qualcosa di incompiuto, il bisogno che non può finire e, naturalmente, mi resta la voglia di produrre ancora per comunicare e andare oltre, con la consapevolezza che i volti umani sono qualcosa che non mi stancherò mai di esplorare". (Franco Alvino)