Szymborska e il mondo-collage

dal 20.11.2023 al 20.12.2023

Museo Laboratorio Arte Contemporanea

  • Autore/Autrice: Wisława Szymborska
  • Curatore/Curatrice: Luigi Marinelli, Anna Jagiełło
  • Data Inizio: 20.11.2023
  • Data Fine: 20.12.2023
  • Dove: Museo Laboratorio di Arte Contemporanea Università la Sapienza
  • Indirizzo: Piazzale Aldo Moro, 5
  • Orari: lunedì - sabato 15-19
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 0649910653
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    L’esposizione, co-organizzata dall’Istituto Polacco di Roma nel centenario dalla nascita del Premio Nobel Wisława Szymborska, è dedicata ai collages della poetessa polacca ed è curata da Luigi Marinelli, professore ordinario di Lingua e Letteratura polacca presso Sapienza Università di Roma e da Anna Jagiełło dell’Istituto Polacco di Roma con la collaborazione scientifica e organizzativa di Gaia Fiorentino (per il MLAC).

    L’inaugurazione della mostra fa parte degli eventi del convegno internazionale Szymborska e: che si svolge dal 20 al 22 novembre 2023 in diverse sedi: MLAC (Sapienza Università di Roma, Piazzale Aldo Moro, 5), Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio, 3) e Istituto Polacco di Roma (Via Vittoria Colonna, 1).

    La mostra presenta la poetessa in una veste particolare: sono esposte ottanta cartoline, realizzate da Szymborska attraverso la tecnica del collage, da lei indirizzate ai suoi amici intimi nell’arco di diversi decenni. I collages presentati al MLAC sono esposti grazie alla cortesia del professor Edward Balcerzan, critico e scrittore di Poznań, di Jaroslaw Mikolajewski, poeta, saggista e traduttore di Varsavia, e della Fondazione Szymborska di Cracovia.

    Alla mostra è presente un manuale di inglese illustrato da Szymborska: esordio artistico della poetessa che per il volume realizza nel 1946, ad un anno dal suo debutto letterario, ottanta disegni. Sembra poi allontanarsi per un decennio dalla produzione grafica che riprende negli anni Sessanta con la realizzazione dei collages.

    Il mondo-collage di Wisława Szymborska viene coltivato nella sfera privata della vita dell’artista. Nel suo libro Nulla di ordinario su W. Szymborska (ediz. Adelphi) il segretario personale della poetessa, Michał Rusinek, scrittore, traduttore e docente dell’Università Jagellonica di Cracovia, attualmente presidente della Fondazione Szymborska, descrive così il momento della realizzazione dei collages: “Verso la fine dell’anno, per lo più in novembre Wisława Szymborska mi chiedeva di non andare da lei per alcuni giorni e di non fissarle appuntamenti, perché in questo tempo avrebbe «fatto l’artista». Era il tempo in cui componeva i collages. Non era permesso andare da lei non tanto per via della concentrazione necessaria all’artista, quanto per via della tecnica che utilizzava. Tutto il pavimento dell’appartamento era ingombro di ritagli di giornali e vecchi cataloghi. La Szymborska ci passava sopra come una cicogna, li accoppiava, scoppiava a ridere e li incollava sui cartoncini. Così nascevano i suoi collages”.

    I Wyklejanki (ritaglini), come Szymborska li chiamava, hanno quasi sempre un destinatario. Erano, infatti, inviati dall’artista, anche come biglietti di auguri, agli amici e ai conoscenti più cari. I collages hanno, quindi, una natura dialogica e sono una concretizzazione dell’idea di amicizia che l’artista ha ben espresso nei suoi versi: “Sai che l’amicizia va concreata come l’amore?”.

    Nella poesia programmatica La gioia di scrivere, Szymborska sostiene che la poesia sia la “libertà di legare con catene di segni un mondo indipendente da quello reale”, un’idea che richiama la modalità operativa della pratica del collage.

    Poesia e cartoline-collages giungono quindi a condividere un certo utilizzo dell’assurdo, del nonsense. L’arte di Szymborska tende a stupire e a sorprendere il suo fruitore. Michał Rusinek suggerisce così che la chiave per comprendere i collages di Wisława Szymborska è l’ironia che “permette di guardare diversamente non solo il mondo ma anche il linguaggio col quale lo descriviamo”.

    In ogni opera, Szymborska racchiude significati e messaggi progettati preventivamente. Così come l’originario destinatario, anche chi guarda oggi i suoi “ritaglini”, ricostruendo la sintassi proposta dall’artista, può immergersi nell’opera e comprenderne il messaggio. Nei collages sono utilizzati due codici linguistici, verbale e visuale: due ordini di segni variamente combinati che nelle opere di Szymborska si “stupiscono l’un l’altro” creando nell’osservatore un effetto di straniamento e meraviglia.

    All’apertura della mostra, nell’ambito del progetto di promozione della lingua polacca all’estero Il lato femminile della poesia, realizzato dall’Accademia delle Scienze Polacca, l’Università La Sapienza di Roma, l’Università di Vilnius (Lituania), l’Università di Luck (Ucraina) e collegato con il progetto di Terza Missione della Sapienza Traleggiamo, alcuni studenti italiani, polacchi, ucraini e lituani leggeranno nelle loro lingue d’origine la poesia Utopia di Wisława Szymborska.

     

    Szymborska 100!

    Roma festeggia il centenario della nascita di Wisława Szymborska: la mostra “Szymborska e il mondo-collage”.

    In chiusura dell’Anno Szymborska che, a riprova del grande amore degli italiani per l’Autrice di Ogni caso, ha visto anche in Italia diverse manifestazioni ed eventi, il MLAC Sapienza in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali propone questo breve percorso intorno alla Szymborska “artista grafica”, con l’esposizione di 80 suoi collages, delle illustrazioni per un manuale di lingua inglese di Jan Stanisławski e di altri oggetti del suo “laboratorio artistico”.

    A torto la poetessa non attribuiva grande valore al suo talento grafico, ma i “ritaglini” (come li chiamava), oltre che un divertimento e una forma di scherzosa corrispondenza con amici e conoscenti più cari, sono fatti in fondo della stessa pasta dei suoi versi: leggerezza, ironia, sorpresa, riscrittura pensosa del mondo. Proprio come accade con le sue poesie, che spesso nascono da appunti sparsi e casuali del taccuino (i cosiddetti rodniki, “embrioni”) e dall’osservazione fortuita, ma acuta e arguta, della “fiera dei miracoli” della vita, il messaggio dei “ritaglini” potrà trasmettere al visitatore della mostra la stessa empatica ironia e il provocatorio invito alla riflessione dei suoi versi. Anche nei collages, l’ironia di Szymborska è insomma un gioco molto serio, perché invita il fruitore ad aprire lo sguardo e la mente su sé stesso e sul mondo.

    La mostra (che rimarrà aperta fino al 20 dicembre) prosegue idealmente la grande esposizione genovese La gioia di scrivere curata da Sergio Maifredi (Villa Croce giugno-settembre 2023) e quella del Museo di Palazzo Poggi a Bologna curata da Andrea Ceccherelli (settembre-novembre 2023), ed è direttamente collegata ad altri eventi che si svolgeranno a Roma nei giorni 20-22 novembre: convegno internazionale “Szymborska e:”, pomeriggio di letture poetiche presso la Casa delle Letterature, concerto jazz di Silvia manco all’Istituto Polacco di Roma.

    Auguriamo quindi ai nostri visitatori di poter vedere “tanto mondo a un tratto da tutto il mondo” (Compleanno) anche in queste opere meno note di Wisława Szymborska.

     

    CALENDARIO DELLA VITA DI WISŁAWA SZYMBORSKA

    1923 Wisława Szymborska nasce a Kórnik, nella Polonia occidentale

    1945 pubblica la sua prima poesia: Cerco la parola

    1948 sposa il poeta Adam Włodek e va a vivere con lui nella Casa dei letterati

    1949 ha pronta una raccolta di poesie, ma non la pubblica; uscirà solo dopo la sua morte col titolo Canzone nera

    1950 aderisce al Partito

    1952 esce la prima raccolta: Per questo viviamo

    1953 assume la direzione della sezione di poesia nel settimanale “Życie Literackie” (La vita letteraria)

    1954 esce la seconda raccolta, Domande poste a me stessa, fedele anch’essa allo stile socio-realista imposto dal regime

    1954 divorzia da Włodek, cui resterà sempre legata da grande affetto e amicizia

    1957 primo viaggio in Occidente - a Parigi

    1957 Appello allo Yeti, prima raccolta post-disgelo

    1960 inizia a tenere una rubrica di Posta letteraria su “Życie Literackie”

    1962 Sale

    1963 lascia la Casa dei letterati e si stabilisce in un monolocale, soprannominato per le sue dimensioni “il cassetto”

    1966 restituisce la tessera del Partito e perde il posto nella redazione di “Życie Literackie”

    1967 Uno spasso

    1967 inizia a pubblicare le simil-recensioni denominate “Letture facoltative”

    1967 nasce l’amore con lo scrittore Kornel Filipowicz, durato fino alla morte di lui nel 1990

    1972 Ogni caso

    1975 sottoscrive la “Lettera dei 59” contro le modifiche della costituzione in senso pro-sovietico e pro-partitico

    1976 Grande numero

    1981 inizia a collaborare con riviste indipendenti e, dopo il colpo di stato del generale Jaruzelski, rompe ogni rapporto di collaborazione con “Życie Literackie”

    1982 lascia il “cassetto” per un bilocale

    1986 Gente sul ponte

    1991 Premio Goethe

    1993 esce in Italia la plaquette La fiera dei miracoli (All’insegna del pesce d’oro)

    1993 La fine e l’inizio

    1995 laurea h.c. all’Università di Poznań e premio Herder

    1996 in gennaio esce la sua prima raccolta in italiano: Gente sul ponte (Scheiwiller)

    1996 Premio Nobel per la letteratura

    1997 lascia il bilocale per un trilocale

    1998 esce la sua prima antologia italiana: Vista con granello di sabbia (Adelphi)

    2002 Attimo

    2003 prima serata d’autore in Italia, al Teatro Valle di Roma

    2005 Ospite al Salone del libro di Torino

    2005 Due punti

    2007 viaggio in Toscana e incontri d’autore a Siena e a Pisa

    2008 viaggio in Sicilia e incontri d’autore a Catania e a Palermo

    2009 incontri d’autore a Bologna, alla presenza di oltre 1000 persone, e poi a Udine

    2009 Qui

    2012 Wisława Szymborska muore a Cracovia. Esce la raccolta incompiuta Basta così

     

    Szymborska collagista

    “Sai che l’amicizia va concreata come l’amore?” era una delle domande poste a sé stessa dalla giovane Wisława. Per quasi tutta la vita, uno dei modi di quella concreazione furono proprio le cartoline-collages che inviava ad amici e conoscenti e che chiamava infantilmente wyklejanki (ritaglini). “Verso la fine dell’anno, per lo più in novembre, - racconta Michał Rusinek – Wisława Szymborska mi chiedeva di non andare da lei per alcuni giorni e di non fissarle appuntamenti, perché in questo tempo avrebbe «fatto l’artista». Era il tempo in cui componeva i collage. Non era permesso andare da lei non tanto per via della concentrazione necessaria all’artista, quanto per via della tecnica che utilizzava. Tutto il pavimento dell’appartamento era ingombro di ritagli di giornali e vecchi cataloghi. La Szymborska ci passava sopra come una cicogna, li accoppiava, scoppiava a ridere e li incollava sui cartoncini. Così nascevano i suoi collage”.

    I collage hanno molto in comune con la sua poesia: quella scherzosa, tanto che sul retro delle cartoline-collage figurano spesso limerick, etnigrammi e altri divertimenti letterari; ma anche quella seria, con la quale condividono procedimenti mentali, tecniche di composizione e strategie rivolte al destinatario. Imprevedibilità, contrasto, stupore sono parole chiave di tutta la produzione artistica szymborskiana, poetica come grafica. “La chiave per capire i collage – spiega Rusinek – è l’ironia, che permette di guardare diversamente non solo il mondo, ma anche il linguaggio col quale lo descriviamo”.

    Szymborska illustratrice

    Sin da giovane, Szymborska ha sempre coltivato l’arte della parola e l’arte del disegno. Talento poetico e talento grafico sono innati in lei. Nelle cronache di classe del ginnasio delle Orsoline, da lei frequentato negli anni Trenta, si sono conservati alcuni suoi divertenti disegni. E quasi contemporaneo all’esordio poetico, avvenuto nel 1945, è anche il suo debutto grafico: nel 1946 illustra infatti il volume di esercizi di un popolare manuale d’inglese, A New English Manual di Jan Stanisławski (riedito fino agli anni ‘60), con un’ottantina di spiritosi disegni - che però non firma se non con le iniziali, forse per modestia, forse perché avviata ormai sulla strada della poesia. Fatto sta che vengono riscoperti solo di recente, dopo la sua morte. In seguito illustrerà soltanto un libro per ragazzi dell’allora marito, Adam Włodek: Il micio con gli stivali, uscito nel 1948. A cavallo fra gli anni ’60 e ’70 il suo talento artistico si manifesterà di nuovo nei collage, e solo perché – come racconterà  lei stessa – in giro trovava soltanto cartoline bruttissime: di qui la decisione di ricorrere alla produzione propria. Felix culpa della bruttezza del vecchio socialismo reale…