Riflessioni di Archiscultura. Fotografia Scultura Architettura

dal 29.10.2023 al 28.01.2024

Museo Hendrik Christian Andersen

  • Autore/Autrice: ---
  • Curatore/Curatrice: Emilia Ludovici
  • Data Inizio: 29.10.2023
  • Data Fine: 28.01.2024
  • Dove: Museo Hendrik Christian Andersen
  • Indirizzo: Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
  • Orari: martedì - domenica 09-19
  • Ingresso: libero
  • Tel. / Mob.: 06 321 9089
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Quattro le sezioni che illustrano temi e momenti salienti nello sviluppo dell’artista, grazie ad un dialogo fra passato e presente che attinge dal considerevole repertorio fotografico, conservato nell’archivio. Da qui provengono le fotografie che Hendrik Andersen ha gelosamente conservato, spesso affidando gli scatti a fotografi professionisti, per immortalare le sue opere una volta terminate o mentre era a lavoro nell’atelier o nelle pause dalle fatiche del laborioso montaggio. 

    Molte sono le fotografie di sculture esposte nella gipsoteca e nella galleria, altre sono foto di opere in deposito, esposte nel salone centrale per l’occasione e messe a confronto con quelle scattate durante laboratori e contest fotografici promossi dal museo. L’esito ha dato vita a “Il LABirinto” a cui ha partecipato anche lo staff del Museo.

    Punto di partenza e di arrivo dell’itinerario della mostra è un lavoro site-specific di Luigi Russo che ha realizzato un’insolita mini installazione dall’evocativo titolo “Dia-edro. La storia della vita” richiamando il valore del medium fotografico che diventa in questo caso un oggetto di design.

    Il tema prescelto dalla mostra è quello della scultura monumentale e di come questa viene percepita all’interno di uno spazio architettonico unico, quale può essere quello di una casa museo. Il percorso si articola in quattro sezioni cercando sempre una connessione fra passato e presente, ricerca, studio e valorizzazione del complesso patrimonio del Museo. Al termine del percorso espositivo il pubblico potrà fotografarsi accanto alla gigantografia di Hendrik Andersen in un selfie.

    Fa da pendant al percorso museale una sosta nel deposito. In questo spazio, che non sarà sempre accessibile, bensì visitabile secondo un calendario di visite programmate comunicate mensilmente tramite i canali ufficiali e social del Museo, sarà possibile apprezzare il grande modello della “Fontana dell’Immortalità”, un progetto di carattere architettonico e scultoreo insieme in cui Hendrik Andersen ha riprodotto in scala assai ridotta il progetto della fontana.

    Il modello è stato appena restaurato, dopo un paziente e delicato intervento, curato dalla dottoressa Silvana Costa, coordinatrice del Laboratorio di restauro dei Musei Statali della città di Roma in collaborazione con Antonella Malintoppi e Louis Dante Pierelli. Il restauro ha riportato alla luce le tenui nuances nei toni del verde chiaro e giallo ocra e le piccole e fragili sculture che lo ornano. 

    La mostra intende illuminare, attraverso gli scatti fotografici, le peculiarità del progetto dell’artista e al contempo svelarne i segreti, gli aspetti più intimi e riposti che la fotografia, per sua natura indagatrice e rivelatrice, riesce a far emergere. La casa museo prende vita, il passato rivive nel presente in un viaggio d’esplorazione e di conoscenza che mette in evidenza aspetti inediti e inaspettati.

     

    La produzione artistica di Hendrik C. Andersen si orienta fin dai suoi esordi verso la scultura monumentale.
    Con la maturazione delle proprie convinzioni, la necessità di farsi mediatore attraverso l’arte di un messaggio spirituale, prende la forma definitiva di una grande città denominata “World Center”. Una città universale, traguardo e sintesi di tutte le sue speculazioni, alla quale Hendrik arriva per passaggi graduali. L’idea iniziale incentrata su una fontana monumentale capace di far dialogare la scultura con l’architettura, in un rapporto tra individuo e collettività, tra pubblico e privato, si amplia e si articola grazie soprattutto alla consapevolezza di doversi relazionare con nuove concezioni del paesaggio urbano.
    Quindi un dialogo in divenire tra scultura, architettura e paesaggio, che Andersen costruisce sul finire del XIX secolo ed esplora in tutte le sue accezioni nei primi 15 anni del ‘900 e che può essere riletto alla luce della cosiddetta Archiscultura. Dal 2004, in occasione di una mostra internazionale, intorno al neologismo si sono andati sempre meglio definendo i confini concettuali di una espressività di frontiera, fatta di fusioni e interferenze tra generi, nel quale può essere inserita anche l’attività di Hendrik Andersen.
    Il focus intorno al quale è ordinata l’esposizione nelle sale del Museo è la fotografia, in un continuo rimando tra presente e passato. Le foto storiche dell’archivio di Andersen si confrontano con lo sguardo dei fotografi contemporanei invitando il visitatore a riflettere, in tutte le sue accezioni semantiche.
    Emilia Ludovici