Claudia Tombini. Ma svegliarsi è meglio

dal 15.04.2025 al 29.04.2025

Officine Fotografiche

  • Autore/Autrice: Claudia Tombini
  • Data Inizio: 15.04.2025
  • Data Fine: 29.04.2025
  • Dove: Officine Fotografiche
  • Indirizzo: Via Giuseppe Libetta, 1
  • Orari: lunedì - venerdì 09.30-13.00 / 15.30 – 19.00
  • Ingresso: libero per i soci
  • Tel. / Mob.: 06 97274721
  • E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Descrizione Evento:

     

    Nel 2012 ho assistito, presso un liceo romano, ad una conferenza di Paolo Ricca sul perché non può esistere un Papa valdese. Ci torno spesso con la mente, le parole di Ricca sono state un momento importante di consapevolezza su cui spesso rifletto: la rivoluzione femminista è stata, secondo il teologo, l’unica riuscita, delle grandi rivoluzioni del ‘900 e non solo, perché fatta senza l’uso della violenza. Tornare su queste sue parole è un continuo interrogarsi sulla storia, sugli ultimi dieci anni e su cosa ci attende in questo secolo di inizio millennio. È vero: la rivoluzione femminista si è svolta senza violenza, ma la violenza è nata fuori di essa e contro di essa. L’aumento della violenza maschile, e non solo sessuale, è – infatti – in stretto rapporto con la crescente affermazione sociale e privata delle donne. Come ci dice Marina Valcarenghi, nel bellissimo film di Yuri Ancarani il Popolo delle donne, quanto più il mondo delle donne, ancora inevitabilmente insicuro, viene alla ribalta, tanto più si acuisce la violenza insofferente di una parte del mondo maschile.

    Il lavoro qui esposto non vuole fare altro che raccontare alcuni momenti romani del movimento nato nel 2016 a seguito dell’ondata di scioperi femministi, contro il divieto sull’aborto, in Polonia e, al grido di Ni una menos (Non una di meno) contro l’assassinio di Lucia Perez, in Argentina. Le attiviste transfemministe, rivendicando oggi le proprie radici storiche, la giustizia sociale e il diritto alla vita, danno vita a nuove forme di lotta non violente che non riguardano più la sola astensione dal lavoro salariato, la giustizia riproduttiva, i limiti di diritto allo sciopero, il capitalismo, il razzismo, il maschilismo e il machismo, la violenza di genere, il patriarcato e la crisi globale che ne consegue.