dal 15.05.2019 al 28.06.2019
Galleria Gallerati
Michela Amadei , artista romana nata nel 1981 da madre arbëresh e padre italiano, presenta alla Galleria Gallerati la sua prima mostra A mano libera. Il titolo si riferisce a un personalissimo modo di concepire e realizzare le sue pregevoli opere figurative. Si tratta di una quarantina di fotografie costruite “a mano”, come su un set cinematografico o teatrale, scattate nell’attimo in cui “un corpo, un viso, una linea, un colore, acquisiscono la forma perfetta nella luce perfetta”, come lei stessa ci fa sapere.
“Difficilmente si individuano i passaggi attraverso cui l’artista riesce a ottenere l'immagine, per realizzare la quale non si serve né di computer né di Photoshop, ma piuttosto di abili tecniche di ripresa e di audaci ‘trucchi’ manuali. L'effetto finale è sorprendentemente ricco: i nitidi volti radiosi delle modelle sono trasformati in archetipi ancestrali, in delicate muse ispirate non tanto dalle sfere celesti bensì dal regno della bellezza terrena. Sfocato e arioso è il mistero che promana dagli oscuri elementi naturali che spesso fanno da sfondo, o che esaltano la potenza dell'eterno femminino: fiori, acqua, nebbie, sinuosi intrecci di rami, umidi vapori vivificanti. Anche la scelta delle pose sensuali, le elaborate acconciature, l'originale make-up confermano le qualità artistiche di questa raffinata ‘pittrice della macchina fotografica’.
Il suo percorso immaginativo spazia molto e tocca temi interessanti come le tradizioni e i riti dell’etnia Arberesch, il mito delle Rusalki (spiriti femminili delle acque, temuti e venerati, di derivazione slavo-russa), il mondo magico e arcaico della fiaba, fino ad arrivare all’immaginario erotico più moderno, interpretato con un gusto ironico e surreale, dove il colore scardina letteralmente i sensi dell’osservatore. Nel suo insieme, questa mostra sviscera l’animo investigativo di un’artista molto eclettica, che ha nel suo dna la celebrazione della bellezza femminile.” (Gloria Bazzocchi)
Michela Amadei ha partecipato a esposizioni collettive in Italia e all’estero. I fotografi che ama, e da cui ha tratto maggior ispirazione per la sua opera, sono Francesca Woodman, Tina Modotti, Jan Saudek e Joel-Peter Witkin.